Procambarus clarkii gambero di fiume come allevarlo in acquario 

A causa della prelibatezza delle sue carni (se allevato in acque pulite), delle discrete dimensioni che è in grado di raggiungere (supera spesso i 12,5 cm di lunghezza), della velocità di accrescimento e della sua prolificità è stato importato a scopo di allevamento nelle acquacolture di numerosissimi paesi ed è attualmente considerato il gambero di fiume più diffuso al mondo in quanto si conoscono sue popolazioni acclimatatesi praticamente in ogni continente ad eccezione di Australia e Antartide.

In Italia fu importato in Toscana dalla Louisiana da un'azienda di Massarosa, vicino al Lago di Massaciuccoli, per un tentativo di commercializzazione.
Si è poi diffuso, complice anche l'irresponsabilità degli allevatori e la mancanza di politiche di gestione ordinata dell'immissione di nuove specie sul territorio nazionale, dopo esser sfuggito al controllo degli allevamenti di chi lo aveva importato, in quasi tutta l'Italia, in Sicilia e in Sardegna.

Procambarus clarkii può normalmente vivere tra 0 e 35 gradi centigradi di temperatura, anche l'intervallo ideale va dai 20 ai 25 gradi centigradi. Il riconoscimento dei sessi è facile perché i maschi, oltre ad avere chele più sviluppate, presentano il primo paio di appendici addominali, denominate Gonopodi (hanno la funzione di inserire le spermatofore, astucci contenenti il materiale seminale maschile, nell'apertura genitale della femmina, localizzata sotto il suo torace, durante l'accoppiamento), robuste e chiaramente distinte dagli altri arti.

Per l'allevamento si può utilizzare una vasca da 70 - 80 litri in su riempita con acqua di rubinetto. Se si allevano numerosi esemplari si può dotare la vasca di un filtro. La temperatura dovrebbe oscillare tra i 23 ed i 25 gradi centigradi, ma si può allevare questa specie all'aperto con il naturale ciclo stagionale. Importante è dotare la vasca di tanti rifugi naturale utilizzando mattoni forati e/o spezzoni di tubi di PVC utili normalmente e in particolare nel momento successivo alla muta quando i Procambarus clarkii sono temporaneamente privi di corazza chitinosa o esoscheletro.

Sul fondo uno strato di sabbia. La presenza di piante acquatiche è consigliabile per fornire rifugio ed una addizionale fonte di cibo (ricordatevi che Procambarus clarkii è fondamentalmente vegetariano).

Introducete gli animali rispettando un rapporto sessi pari ad un maschio ogni due femmine scegliendo esclusivamente esemplari in buone condizioni fisiche e di dimensioni corporee simili. I gamberetti ben mantenuti acquisteranno presto le caratteristiche morfologiche che precedono la la riproduzione, una sorta di abito nuziale, molto più evidenti del maschio. Questo stato è caratterizzato da vistose modifiche fisiche: chele maggiori, più spesse e lunghe, appendici riproduttive (gonopodi) sclerificate e presenza di piccoli denti uncinati sul terzo e quarto paio di zampe (pereiopodi) utilizzati dal maschio per trattenere la femmina durante l'accoppiamento.

I riproduttori posso essere alimentati con mangimi in pellet ma anche con piante acquatiche comuni, scarti ortofrutticoli, patate, carote, piselli e riso bollito. Se tutto va per il verso giusto, in un breve periodo di tempo si potrà assistere all'accoppiamento degli animali. Questo importante evento, che nell'habitat originario si realizza nella tarda primavera-inizio estate, è di solito abbastanza movimentato e non privo di atti di violenza maschile ai danni dell'altro sesso.
Infatti il maschio prende con forza la femmina e la immobilizza in posizione rovesciata e introduce le proprie spermatofore nel suo ricettacolo genitale addominale ("annulum ventralis") , collocato tra il terzo e il quinto paio di pereiopodi.
Le spermatofore, a contatto con l'acqua, si induriscono e assumono una consistenza gelatinosa ed un colore bianco-lattiginoso, risultando ben visibili sotto il ventre delle femmine accoppiate. Dopo l'accoppiamento la femmina cerca subito un'accogliente tana in cui rifugiarsi e rimane al sicuro per l'intera durata dell'incubazione delle sue uova. La durata del periodo di incubazione va dalle 2-3 settimane ai 3 mesi a seconda della temperatura e in questo periodo le uova (il cui numero varia tra le 200 e 700 unità), attaccate tramite filamenti di muco solidificato sotto l'addome della madre, vengono da lei continuamente pulite e ossigenate,

Dopo circa 20 giorni di incubazione le uova si schiudono e le giovani larve restano appese sotto alla madre tramiti sottili filamenti di muco solidificato per un periodo che va dai due ai tre giorni. Successivamente, quando il legamento si rompe, esse impiegano da 4 a 10 giorni per assorbire le sostanze nutritive accumulate nel loro sacco vitellino, rimanendo per tutto questo tempo attaccati con le loro minuscole chele anteriori ai pleopodi della madre. Con la prima muta a distanza di una settimana circa, le larve incominciano ad alimentarsi da sole avventurandosi nell'ambiente circostante alla ricerca di cibo, ma al minimo segnale di pericolo infatti esse si rifugiano sotto il suo addome. La madre richiama i piccoli vicino a sè tramite l'emissione di specifici messaggeri chimici detti ferormoni. Con la realizzazione della seconda muta dopo un'ulteriore settimana, i giovani gamberi diventano indipendenti anche se non disdegnando di rifugiarsi ancora sotto le "ali" della madre che in questo periodo ricomincia a nutrirsi normalmente dopo il lungo digiuno che coincide con la riproduzione.

Procambarus alleni gambero acquariofilia

Altra stessa considerazione possiamo fare con

Procambarus alleni è un gambero d'acqua dolce appartenente alla famiglia Cambaridae.

Distribuzione e habitat
Questa specie è diffusa negli ambienti umidi della Florida meridionale, le Everglades, dove abita paludi, mangrovie e corsi d'acqua salmastra.

Alimentazione
Ha dieta onnivora: si nutre di piccoli invertebrati e pesci, detriti e piante acquatiche.

Acquariofilia
Questo gambero è allevato dagli appassionati di acquariofilia. È un gambero di dimensioni medie e vista la scarsa aggressività una coppia può essere ospitata in vasche di 70/80 cm di lunghezza allestita con rocce, legni e rifugi. Nutrendosi di piante può essere abbinato a piante coriacee che comunque possono essere mangiate o danneggiate (Anubias barteri e Microsorium pteropus) o piante galleggianti (Ceratophyllum demersum, Lemna minor, Najas, etc.). L'abbinamento a piccoli pesci è possibile a patto che siano agili e dalle pinne corte, che condividano gli stessi valori d'acqua (ideali i poecilidi come platy, portaspada, molly...). Può essere alimentato con mangimi specifici, verdure bollite, foglie di bosco e pezzetto di pesce o lombrichi.

Fateci sapere se anche voi nel vostro acquario state allevando questa specie di gamberi.