Movimento e stabilità dei pesci

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La forma del pesce ha un ruolo importante nel renderlo efficiente nuotatore, ma la forza per spostarsi gli viene dalla coordinazione tra le flessioni del corpo e i movimenti delle pinne. Le pinne sono lamine membranose sostenute da raggi ossei (ma anche cornei o cartilaginei). Alcune pinne, specialmente la dorsale, sono formate di due parti distinte: l'anteriore con raggi forti e duri, e la posteriore con raggi molli. Le pinne dorsale e anale sono sistemate in un piano verticale e agiscono come la chiglia di una barca, tenendo "diritto" il pesce.

Vi sono poi pinne pari, due pettorali e due pelviche o ventrali, che funzionano da stabilizzatori e da freni e sono usate per piccoli e lenti spostamenti. Le pinne pelviche sostengono il pesce quando è fermo. Le pinne pettorali entrano in gioco anche durante la riproduzione; sia nella deposizione delle uova, quando il pesce deve muoversi con estrema precisione, sia quando deve prendere cura delle uova e poi dei piccoli che vi nuotano attorno. Tra tutte le pinne è la pinna caudale o coda che contribuisce maggiormente a spingere in avanti il pesce.

Visto dall'alto il pesce si sposta in avanti muovendo a S il corpo in una serie di flessioni successive che si concludono in una spinta operata dalla coda. Molti pesci marini si spostano usando soltanto la pinna dorsale e l'anale: la coda fa solo da timone.