cibo surgelato per pesci
Possiedo un acquario di circa 300 litri con due coppie di Discus, una quarantina di cardinali e un Plecostomus di 20 cm.

Uno dei due Discus maschi (un turchese alto circa 10 cm), dopo essersi accoppiato regolarmente con una femmina gialla, è morto per cause che non sono riuscito a chiarire ma, sospetto, legate all’alimentazione.

Abitualmente i miei Discus mangiano scaglie e granulare rosso, ultimamente ho somministrato loro chironomi surgelati (di cui sono particolarmente ghiotti) due volte a settimana. Un paio di giorni dopo l’ultima somministrazione di questo cibo, il Discus non ha più voluto nutrirsi, isolandosi e mostrando dei gonfiori sui fianchi; dopo quattro giorni, purtroppo, è morto. Ho provveduto a sezionare il pesce, notando un fegato apparentemente sano ma rilevando anche del cibo avariato in fondo allo stomaco.

Possibile che la causa del decesso sia stato proprio il mangime surgelato? Per evitare altre morìe devo rinunciare a questo tipo di alimentazione?

discus rosso turchese 8 9 cm

Discus Rosso Turchese in vendida su OceanoBlu.com

Risposta
Siamo anche noi del parere che il decesso del suo Discus sia da mettere in relazione al mangime surgelato da lei somministrato, tuttavia vogliamo mettere in guardia i nostri acquariofilia da facili e pericolose generalizzazioni. I mangimi surgelati per uso acquariofilo (così come quelli destinati all’alimentazione umana) sono un’ottima fonte di alimentazione, grazie anche al fatto di conservare quasi intatte le principali caratteristiche organolettiche (odore, sapore, colore, ecc.) dell’alimento fresco o addirittura vivo.

È fondamentale però che siano preparati, conservati e somministrati secondo criterio in particolare che non si interrompa mai la “catena del freddo” in quanto, una volta anche parzialmente scongelati, questi mangimi non possono essere ricongelati se non con gravi rischi di intossicazione da parte del consumatore (in questo caso i nostri amati pesci!). È importante perciò acquistare i surgelati solo da negozianti di fiducia, che a loro volta si servano da fornitori seri e scrupolosi in grado di garantire la perfetta conservazione del cibo nei vari passaggi; recandoci ad acquistarli, portiamo sempre con noi una borsa termica o una ghiacciaia portatile, soprattutto nei mesi più caldi.

Surgelazione
La surgelazione è un trattamento che consente la conservazione di derrate alimentari per lungo tempo portando le temperature inferiori o uguali a -18 °C. Si differenzia dal congelamento sia per temperature che tempi d'applicazione del trattamento.

Il surgelamento rallenta il deterioramento del cibo e, sebbene potrebbe fermare il proliferare di microorganismi, non necessariamente li uccide. Molti processi enzimatici sono soltanto rallentati dal freddo. Quindi è consuetudine interrompere l'attività enzimatica prima del surgelamento, attraverso blanching (scottatura) oppure con additivi e non con i conservanti.

La tecnica
Quando si scalda un alimento e si applica il raffreddamento veloce ad un alimento, un ortaggio o un filetto di pesce cioè ad un tessuto vegetale o animale, si osserva una diminuzione della temperatura dalla superficie del prodotto al suo interno. Ad un certo punto l'acqua contenuta nel prodotto cambia di stato trasformandosi in cristalli di ghiaccio.

Se il processo di raffreddamento è lento i cristalli iniziali si dilatano e crescono (congelazione lenta) così il tessuto cellulare e l'alimento si danneggia e provoca una perdita di turgidità dei tessuti e una perdita di liquido tissutale e dei nutrienti in esso solubilizzati.

Invece un'elevata velocità di raffreddamento (processo di surgelamento) promuove nel tessuto la cristallizzazione uniforme di piccoli e omogenei cristalli; tanto più è veloce il raffreddamento tanto più si riducono i danni al tessuto del prodotto, vegetale o animale, che si intende trattare, con il risultato che allo scongelamento il prodotto sarà molto simile al prodotto fresco in termini di turgidità, valori nutrizionali ed organolettici.