Conduttività: è una misura della capacità dell'acqua di condurre la corrente elettrica, in diretto rapporto con la quantità di sali che in essa sono disciolti.

Rispetto alla durezza (carbonatica o totale), che considera solo alcuni degli ioni in soluzione, è indubbiamente un tipo di misurazione più attendibile e particolarmente utile nel caso ci volessimo cimentare nell'allevamento, o meglio ancora nella riproduzione, di pesci particolarmente esigenti.

In generale si tratta di un parametro importante, poiché direttamente collegato alla pressione osmotica, che nel caso di un pesce indica quella a cui sono sottoposti i suoi tessuti quando si modifica l'equilibrio esistente fra la concentrazione salina interna (dell'animale) e quella esterna dell'acqua in cui vive. Sua unità di misura è il microsiemens per centimetro (ms/cm o µs/cm), correlato con la temperatura (circa il 2% in più per ogni °C) dell'acqua.

Perché siano confrontabili campioni diversi, tale temperatura, pertanto, dovrebbe avere il valore costante, in acquario, di 25° C. La maggior parte dei pesci tropicali, nei biotopi naturali, vive in acque con una piccola quantità di sali disciolti, e quindi a conduttività inferiore a 100 ms/cm. Peraltro, vista la provenienza d'allevamento di quasi tutti i pesci d'acquario, valori compresi fra 100 e 300 ms/cm sono in genere accettati dalla maggioranza delle specie. Fanno eccezione i ciclidi dei grandi laghi africani, che vivono in acque ricchissime di sali, a conducibilità comprese fra i 250 ms/cm (Malawi) e i 500 ms/cm (Tanganica).

Particolarmente sensibili sono anche i Discus, che vivono bene in acque a conducibilità molto bassa (< 100 µs/cm). Valori così bassi, tuttavia, rendono particolarmente instabile il pH, il che può rendere molto difficile la gestione di questo importante parametro. La conduttività può essere determinata con appositi misuratori elettronici, purtroppo piuttosto costosi.

Conduttività è una misura della capacità dell'acqua di condurre la corrente elettrica