Pesci mangiare o essere mangiati

 articolo su: Dispositivi di offesa e di difesa

E' difficile tracciare una linea netta tra la difesa e l'offesa, la necessità di questi sistemi è unica: la sopravvivenza; si tratta insomma di mangiare o essere mangiati. Nell'evolvere le loro armi, i pesci hanno acquisito quello che si può chiamare un sistema di difesa primario che li protegge dal logoramento quanto dall'attacco dei parassiti. Sono infatti ricoperti, proprio per questo scopo di squame, che sono placche ossee sovrapposte. Oltre a formare un rivestimento protettivo, le squame potenziano la linea idrodinamica del corpo, riducendo l'attrito e spesso aumentando la mobilità. Le squame possono essere di due tipi, cicloidi e ctenoidi.

Le cicloidi sono lisce sui margini mentre le ctenoidi hanno il margine posteriore dentellato, o con piccole spine; e tanto per confondere le cose, molti pesci hanno squame che mostrano entrambe le caratteristiche. Le squame sono ricoperte di un sottile velo di muco che, oltre ad agire come lubrificante diminuendo l'attrito, forma una prima linea di difesa contro parassiti e uno strato protettivo contro le ferite. Le armi più comuni per l'offesa e per la difesa solo le spine, gli aculei. Possono formare un allungamento delle pinne, di cui sono parte integrante, spesso connesse a ghiandole velenose; o si possono trovare un po' ovunque sul corpo.

Altra singolare forma di offesa è quella esibita da vari pesci che riescono a gonfiare il proprio corpo irto di spine per spaventare i predatori. Ancora più interessante è l'emissione di di scariche elettriche per stordire la presa, o l'impiego di un campo magnetico auto-prodotto per scoprire un estraneo penetrato nel territorio del pesce. Il comportamento di vari pesci è caratterizzato dall'aggressività, specialmente se definiscono un territorio proprio e costruiscono nidi per uova, come del resto è ovvio.

Il comportamento aggressivo può essere minimizzato nell'acquario se si dà ad ogni pesce l'opportunità di scegliersi un angolo tranquillo che può considerare come proprio. Spesso negli acquari di casa i problemi sorgono solo di notte quando le specie attive col buio sono in cerca di cibo, e quando l'acquariofilo dorme; durante le ore in cui la vasca è illuminata, tutto sembra tranquillo e i pesci convivono in pace.