PALUDARIO acquario

Sono generalmente costituiti da un contenitore chiuso, in cui almeno uno dei suoi lati è realizzato in vetro trasparente, dal quale si può vedere il suo interno. Solo in alcuni acquaterrari produttivi tutti i lati possono essere bassi muri di mattoni o cemento; gli animali ivi confinati non hanno la capacità fisica di superarli o tale azione è impedita dall'installazione di reti metalliche o tralicci che lo ricoprono.

Indice

• Paludari acquario
• Tecniche di allestimento del paludario
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Nascono per motivi hobbistici, estetici, produttivi o scientifici, in quest'ultimo caso si tratta di indagare le abitudini di vita degli esseri palustri in ambiente controllato. In alcuni casi si cerca di ricreare un particolare biotopo, dove sono conservati gli organismi specifici del bioma simulato.

Paludari acquario

I paludari possono essere piccoli, con poche centinaia di centimetri quadrati (detti nano-paludari), fino a enormi, abbastanza grandi da contenere interi alberi; Ci sono quelli larghi e allungati, con un tipo di configurazione che consente un'ottima disponibilità di illuminazione in tutta l'urna, anche quelli appuntiti, adatti a chi ha una superficie basale ristretta, con qualità per ospitare piante alte.

Normalmente la regola generale prevede che il recinto contenga un settore con acqua ed un altro con superficie emersa; quest'ultimo può essere posizionato verso un lato del recinto, risaltare nel settore centrale (come un'isola) o salire nel settore posteriore, in questo caso può avere una porzione intermedia di fondale basso o essere su una parete di fondo che cade direttamente sulle acque con spiccata verticalità, con strategiche anfrattuosità che permettono di ospitare alcune piante terrestri favorite dal microambiente molto umido, tra queste spiccano le felci, le bromelie, le begonie e le erbacee pendule a forma di cortina.

Tecniche di allestimento del paludario

Il settore terrestre può essere attaccato alla porzione d'acqua o presentare una divisione, che impedisce all'acqua di diventare torbida o di cambiare le sue condizioni chimiche. La superficie terrestre è solitamente costituita da ghiaia, grandi rocce, terra, tronchi, sabbia, ecc. In alcuni recinti la parte sull'acqua comprende solo la superficie delle piante igrofile che sporgono dalla superficie acquatica, questo stile non è un tipico paludario, è meglio assimilato al termine "acquario emergente" o "acquario emergente". In altri, solo pochi tronchi o rocce sporgono dall'acqua, senza avere una porzione di terra che sostenga la vita; questa variante è meglio conosciuta come ripariale. Allo stesso modo sono quelli che la parte terrestre è galleggiante, senza collegamento con il fondo.

La parte acquatica del recinto, oltre a fornire l'ambiente per il biota prettamente acquatico e fornire un ambiente per le specie palustri, svolge anche la funzione di fornire umidità alle altre sezioni per condensazione. Se la parte acquatica non presenta condizioni specifiche per sostenere la vita, il recinto è per lo più chiamato acquaterrario.

Nella configurazione base di un paludario, insieme all'acqua e alla parte emersa, vi è una terza zona principale, è l'altezza dello spazio aereo disponibile sopra l'acqua, che determina la dimensione che la chioma delle piante terrestri ed emerse può portata e l'ampiezza del volume d'aria utilizzabile.

Piante acquatiche
NEL PERIODO INVERNALE, ALLA RICEZIONE DEL PACCO, VI INVITIAMO A NON IMMERGERE DIRETTAMENTE LE PIANTE ALL'ARRIVO PERCHE' NONOSTANTE L'IMBALLO TERMICO UTILIZZATO, LA TEMPERATURA POTREBBE ESSERE PIUTTOSTO BASSA.

PER EVITARE PROBLEMI NELL'ADATTAMENTO IN VASCA E' SUFFICIENTE LASCIARE I VASETTI FUORI DALL'ACQUA A TEMPERATURA AMBIENTE ALMENO FINO A CHE LA PIANTA NON SI SIA RISCALDATA. SOLO ALLORA SI POTRA' PROCEDERE ALLA PIANTUMAZIONE IN ACQUARIO.

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