L'allevamento dei Discus continua a non essere semplice per molti acquariofili, anche se oggi possediamo conoscenze dettagliate sulle esigenze di vita di questi splendidi pesci. Inoltre la letteratura di riferimento in materia è certamente molto ampia rispetto ad anni fa. In caso di malattia sono disponibili numerosi medicinali presso i rivenditori specializzati in zoologia e tramite prescrizione del veterinario.

DISCUS allevamento e cure in acquario

Indice

Introduzione - Allevamento e cura dei DISCUS

Se si confronta questa situazione con gli inizi dell'allevamento dei discus, si potrebbe pensare che non ci siano più seri problemi. Tuttavia da un esame attento la situazione sembra non essere molto cambiata .

Continuano a morire molti pesci che mostrano i sintomi di sempre: le branchie sollevate, il temporaneo inscurimento, il gonfiore addominale o le feci filamentose. Proprio per questi sintomi esterni a-specifici può esistere una serie di altre cause, che spesso vanno ricercate nell'ambiente di allevamento. Sulla base di ciò l'articolo che segue si propone di analizzare i principi biologici dell'allevamento dei discus e i relativi effetti acuti e subletali sullo stato di salute.

Per i pesci la temperatura rappresenta il più importante fattore ambientale che regola i processi vitali. I discus vivono in natura a temperature dell'acqua comprese tra 25 e 31°C. Si tratta quindi di pesci stenotermi, la cui temperatura dovrebbe essere compresa tra 27 30°C. Infatti ritengo che una temperatura di 30°C fissa nel corso di tutto l'anno comporti un metabolismo accellerato che richiede una alimentazione particolarmente energetica. Secondo la mia esperienza conviene mantenere una alimentazione temperatura di circa 28°C durante l'accrescimento e l'allevamento dei pesci e aumentare la temperatura.

DISCUS pesci acquario

Temperatura dell'acqua


Aumentare la temperatura dell'acqua solo se si desidera ottenere la riproduzione. Mentre il mantenimento di queste temperature ottimali nell'acquario non rappresenta un problema, i discus importati possono essere soggetti a forti sbalzi di temperatura durante il trasporto. In caso di temperature troppo basse possono verificarsi problemi nel metabolismo, in quanto molti enzimi (proteine che svolgono determinate e cruciali funzioni nel metabolismo cellulare) svolgono la loro attività solo a specifiche temperature. Un improvviso raffreddamento porta a danni che possono presentarsi clinicamente solo dopo alcune settimane come problemi cutanei o intestinali, idropisia o infiammazione della vescica natatoria.

L'aumento della temperatura modifica seriamente tutti i processi biochimici del metabolismo dei pesci. Nell'ambito dei trattamenti termici per l'eliminazione dei parassiti, pratica che in passato era molto raccomandata, la temperatura dei discus viene aumentata fino a 37°C spesso in poche ore e viene mantenuta tale per 1-3 giorni. A prescindere dagli effetti terapeutici di questa "cura da cavallo", questo trattamento comporta un enorme stress per i pesci. Infatti mentre da una parte la solubilità dell'ossigeno diminuisce rapidamente a temperature crescenti, il consumo di energia dei pesci aumenta enormemente e quindi anche la loro richiesta di ossigeno.

Se analizziamo le riserve di energia dei discus prima e dopo il trattamento termico, sorprende quanta energia viene consumata, da una parte per l'adattamento a temperature dell'acqua più alte e dall'altra per il metabolismo di mantenimento enormemente aumentato. Da ciò potremmo supporre che forti aumenti di temperatura possono essere ben tollerati solo da discus in condizioni buone. Al termine del trattamento termico i pesci mostrano un elevato fabbisogno di energia ancora per lungo tempo che può essere bilanciato solo attraverso mangime energetico, come il pastone, gli Enchitrei, le larve di mosca o il mangime secco con alto contenuto di grassi e oli.

Se non sono disponibili sufficienti riserve energetiche per l'adattamento allo stress termico, i pesci muoiono probabilmente non a causa degli agenti patogeni, ma - nonostante l'assunzione di cibo! - a causa della cosiddetta sindrome per mancanza di energia. Questo fenomeno viene descritto scientificamente da molto tempo per i pesci di acquacoltura. I pesci cosi debilitati sono facilmente preda di parassiti opportunisti come vermi delle branchie o flagellati intestinali.

DISCUS pesci wild

Gas dissolti in acqua


Un altro importante fattore per l'allevamento dei discus è rappresentato dai gas disciolti in acqua.

La solubilità dei diversi gas è strettamente legata alla temperatura, alla pressione e al contenuto salino dell'acqua. Attraverso il contatto con l'aria sulla superficie dell'acqua e soprattutto il mescolamento e l'aerazione dell'acqua dell'acquario, da una parte immettiamo ossigeno e dall'altra espelliamo anidride carbonica. Inoltre viene disciolto anche azoto che rappresenta l'elemento in cui l'aria è più ricca (circa il 78%).

Visto che l'ossigeno è contenuto solo in minima parte (circa il 21%) nell'aria, questo gas di importanza vitale si scioglie molto peggio in acqua. Anche in caso di saturazione di 02 (a circa 30°C circa 7,5 mg/l) ai pesci rima- ne a disposizione meno ossigeno per la respirazione rispetto agli organismi che vivono sulla terra. discus, che vengono costante- mente allevati ad alte temperature, hanno a disposizione meno ossigeno disciolto, per cui spesso si verifica una carenza cronica di questo elemento specialmente in vasche molto popolate. In caso di concentrazioni di ossigeno mino- re di 4 mg/l nell'acqua dell'acquario il rifornimento di ossigeno ai tessuti è ridotto, in quanto la pressione parziale nelle branchie necessaria per il passaggio nel sangue non è sufficiente. Quindi arriva poco ossigeno all'organismo e i pesci cercano di compensare aumentando la frequenza respiratoria.

Questo fenomeno, riconoscibile grazie ad una respirazione accelerata, si accentua in particolare dopo l'alimentazione. Oltre alla temperatura dell'acqua il fabbisogno di ossigeno dipende anche dall'intensità del metabolismo intrinseco di ciascuna specie di pesce, cioè i pesci particolarmente attivi necessitano di più ossigeno rispetto a quelli più "tranquilli" e sedentari. Visto che i pesci utilizzano circa il 50% della loro energia per la respirazione, il sottoapprovvigionamento di ossigeno è una possibile causa di riduzione della crescita di maggiore predisposizione ad ammalarsi, anche nei discus. I discus fortemente stressati (per esempio in seguito a cattura, trasporto o cura degli avannotti) sono maggiormente esposti questo genere di stress. Un'altra conseguenza della respirazione accelerata è un maggiore rilascio di anidride carbonica, per cui pH del sangue potrebbe superare valore normale di 7,3-7,5, rendendo il pesce più sensibile ad intossicazioni da ammoniaca.

Delle diverse forme di legame dell'anidride carbonica è particolarmente interessante per l'allevamento dei discus soprattutto l'acido carbonico (H2C03). Negli acquari poco aerati e densamente popolati, una eventuale scarsa concentrazione di ossigeno può causare danni ai pesci. Questa situazione potrebbe verificarsi anche in acquari di pian- te che vengono fertilizzati con CO2. Eccessive concentrazioni di CO2 - come la carenza di ossigeno-portano a insufficienza respiratoria, agitazione e indole paurosa nei discus. Se lo stress dura a lungo, osservano danni branchiali e in altri organi e tessuti. Al contrario, in vasche molto aerate può verificarsi una carenza di acido carbonico a causa del forte turbinio dell'acqua. Questo riduce il passaggio di ossigeno dall'acqua al sangue attraverso le lamelle branchiali. In caso si potrebbe ostacolare l'espulsione di ammoniaca attraverso le branchie. Bisogna infatti ricordare mammiferi come i pesci - al contrario dei mammiferi- espellono il 90% dell'azoto attraverso le branchie e solo una piccola percentuale attraverso i reni.

DISCUS pesci

Composti azotati


Tra i composti azotati presenti negli acquari l'ammoniaca (NH3) e l'acido nitroso (HNO2) sono particolarmente nocivi per i pesci e gli invertebrati. Quanto al nitrato (NO3) si tratta di una molecola con tossicità acuta inferiore rispetto all'ammoniaca ed ai nitrati, anche se concentrazioni elevate di nitrati possono causare dei seri danni soprattutto se presenti per tempi piuttosto lunghi. Per l'allevamento e la riproduzione dei discus si raccomandano valori di nitrati al di sotto di 50mg/l.

L'ammoniaca (NH3) è il più importante prodotto finale del metabolismo proteico dei pesci e viene ceduto all'acqua attraverso le branchie. Nell'acqua questo composto si trova in equilibrio con lo ione ammonio (NH4+) e tale equilibrio è legato al valore del pH, alla temperatura, alla durezza dell'acqua, al contenuto salino. In caso di valore pH alto si forma molta ammoniaca e poco ione ammonio, mentre in caso di pH acido accade il contrario, ovvero l'equilibrio si sposta verso lo ione ammonio, molecola meno tossica dell'ammoniaca.

Questo è il motivo principale per cui in acqua acida abbiamo meno problemi con queste specie chimiche del metabolismo dei pesci. Tra il valore del pH dell'acqua e i danni provocati dall'ammoniaca esiste quindi una stretta correlazione a cui bisogna far attenzione.

In modo molto simile all'ammonio e l'ammoniaca, l'acido nitroso (HNO2) è presente nell'acqua in un equilibrio di dissociazione L'HNO2 penetra nel sangue dei pesci attraverso le branchie, se il valore del pH dell'acqua è minore rispetto a quello del sangue e si dissocia nell'organismo diventando nitrito. In caso di sufficiente apporto di ossigeno, contenuto di vitamina C alto nel mangime e alte concentrazioni di cloruro (NaCl, CaCl2) nell'acqua, la tosscicità di HNO2/NO2 viene fortemente rallentata. per questo motivo soprattutto in presenza di molti pesci sarebbe conveniente una leggera aggiunta di sale marino nell'acqua dell'acquario, accorgimento spesso adottato per spedire i pesci nelle buste di polietilene.

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Riassunto e conclusioni


Abbiamo cercato di descrivere il significato di diversi parametri ambientali relativamente all'allevamento dei discus.
E' sorprendente come i più disparati fattori negativi si presentino sempre con gli stessi sintomi a-specifici: inscurimento. respirazione affrettata, feci filamentose, apatia. Se si confrontano questi sintomi con i sintomi di malattie acute dovute ad agenti patogeni (intorbidamento della pelle, vermi della pelle e delle branchie, parassiti intestinali), non si riscontra macroscopicamente alcuna differenza. Senza un attento esame al microscopico si può incappare in una diagnosi errata, cioè può emergere confusione tra quadri clinici che dipendono dall'allevamento e da agenti patogeni. E' chiaro che in questo caso qualsiasi trattamento farmaceutico rappresenta un inutile stress per i pesci.

I discus di maggiori dimensioni sono spesso sorprendentemente resistenti nonostante spesso si trovino ad affrontare condizioni ambientali disagiate. I discus indeboliti portano con sé anche una serie di agenti patogeni che "si posano" su di loro durante i lunghi viaggi tra le diverse tappe del commercio. A differenza dei discus in buone condizioni, che tuttavia non sono mai privi di agenti patogeni, i discus in cattive condizioni vengono debilitati da batteri e parassiti solitamente commensali che si trovano in quasi tutti gli acquari. Nel complesso possiamo concludere che lo sviluppo di malattie nei discus dipende spesso non tanto da particolari agenti patogeni, ma piuttosto dalle condizioni di allevamento.

Se vengono fatti errori in questo campo, gli effetti sono spesso lenti e irreversibili. Per un allevamento e riproduzione efficaci e durature di questi magnifici pesci è quindi necessario ottimizzare le condizioni di allevamento ed evitare situazioni di stress.

PER INFORMAZIONI SULL'ACQUISTO DEI DISCUS

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