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Storia: Nella provincia montuosa di Nigata intorno a Ojyashi , circa 250 km a ovest di Tokio, troviamo la prima pietra dell'allevamento dell'odierno, rinomato a livello mondiale, "koi". Da antichi disegni si vede come nel XVII secolo i coltivatori di riso di questa regione allevassero carpe nei loro bacini di irrigazione per ricavare concime naturale dagli escrementi dei pesci.

È singolare che questa regione dal clima freddo dove in inverno le precipitazioni nevose ostacolano, quando addirittura non ne impediscono, l'accesso sia ancora oggi, a parte qualche eccezione nel sud del Giappone, il centro dell'allevamento del "koi".

In queste dure condizioni di vita i coltivatori di riso hanno anche allevato carpe destinate al consumo alimentare. Intorno al XVIII secolo da queste carpi comuni (Magoi) hanno avuto origine le prime mutazioni di colore. Attraverso incroci e selezioni pianificate si è sviluppato l'odierno e rinomato "Nishikigoi" (carpa colorata). Alcune di queste carpe selezionate raggiunsero nell'arco di più generazioni uno standard qualitativo così alto che vennero adottate delle linee genealogiche concernenti le varietà e il campionario di colori.

Fascino Koi

La Koi è un pesce di incomparabile bellezza, frutto di varie selezioni di carpe ornamentali colorate. Le Koi possono raggiungere una lunghezza di un metro e non è insolita un'aspettativa di vita tra i 50 e i 60 anni. Quando questi magnifici pesci nuotano nel loro laghetto diventano ovviamente il centro dell'interesse di ogni giardino e nessun osservatore riesce a sottrarsi al loro fascino.
Sorprendentemente scoprirete che le Koi sono interessate a tutto ciò che succede nel loro laghetto e che si lasciano avvicinare facilmente, mangiando dalle vostre mani e lasciandosi addirittura accarezzare. La loro straordinaria colorazione, il loro temperamento, la loro dimestichezza ed eleganza fanno sì che non si possano paragonare a nessun pesce da laghetto, tantomeno ai pesci rossi.

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KOI
La Koi è sulla buona strada per diventare, in tutto il mondo, il più popolare ed amato pesce da laghetto per il giardino.
Informazioni generali (costruzioni di laghetti, numero di pesci, svernamento)
Esiste la possibilità di tenere in laghetti di grandi dimensioni, con un'adeguata profondità , un paio di koi anche senza impianto di filtrazione. Generalmente però, quando si e stati colpiti da "febbre da koi" non ci si accontenta di un paio di esemplari, ma il desiderio di entrare in possesso di nuovi "giapponesi" presso il proprio rivenditore di fiducia, è più grande di qualsiasi buon proposito.

Per poter godere appieno di questo hobby e per evitare brutte sorprese è meglio costruire un impianto di filtrazione nel laghetto. i filtri assolvono diversi compiti. In parte lavorano meccanicamente trattenendo e rimuovendo dall'acqua escrementi, resti di mangime, foglie e fango. In un secondo momento entra in azione la cosidetta filtrazione biologica che trasforma i "composti azotati". La filtrazione biologica, cui spetta di degradare i composti azotati tramite batteri, avviene solo grazie ad una corretta filtrazione per mezzo di un filtro o più filtri di adeguate dimensioni . Un buon impianto di filtrazione ha anche il vantaggio di rendere l'acqua limpida e di conseguenza le koi sempre visibili, anche quando nuotano in profondità.
Le profondità di un laghetto, che deve essere perlomeno di 1 metro in regioni temperate e fino a 2,5 metri in regioni più fredde, gioca un ruolo importante nel contrastare le estreme escursioni termiche diurne e notturne. Laghetti profondi assicurano anche in inverno la giusta temperatura, che per le koi è di 4 °C.

Ad ogni modo la costruzione di un laghetto per le koi deve essere progettata scrupolosamente. Per evitare errori che portano alla fine a complicati e costosi lavori di ricostruzione, non si dovrebbe fare a meno del consiglio e della pluriennale esperienza di un costruttore di laghetti per koi ; non ce ne sono molti in Italia, ma vale la pena fare qualche chilometro.

Allevamento per la riproduzione nel mondo
In ogni parte del mondo come ad esempio le Hawaii, la California, Taiwan, in Europa, in Sudafrica,avviene la riproduzione delle koi nei confronti. Persino paesi come Israele, che rivendicano da lungo tempo il primato di riproduttori delle koi nei confronti del Giappone, non sono riusciti neanche lontanamente a riprodurre l’alta qualità e la classe delle carpe colorate provenienti dal paese d’origine : il Giappone.
Il problema è che le selezioni non sono operate secondo la filosofia e gli standard giapponesi e che sono spesso accettate anche carpe scarsamente colorate.
Molti di questi esemplari hanno un bell’aspetto finchè sono piccoli, ma crescendo perdono di solito tutta la loro attratività a causa della comparsa di pigmenti neri, chiamati “Shimmi” e dallo scadente sviluppo del corpo e delle pinne. Questi esemplari inoltre, essendo abituati a condizioni climatiche più calde, sono meno indicati per le nostre latitudini, presentando una limitata capacità di resistenza.

Le squame e le loro varianti
Generalmente e indipendentemente da qualsiasi colorazione, si distinguono due varianti di squame : abbiamo koi totalmente ricoperte di squame simili all’originaria carpa selvatica e koi con delle squame particolari chiamate “Ginrin”. Queste ultime mostrano, secondo lo standard giapponese, almeno 20 scaglie dai riflessi metallici che alla luce del sole assumono uno scintillio madreperlaceo. Queste koi sono molto apprezzate e sono spesse indicate in Giappone come “il gioiello del lagheto”. Un’altra variante è data dall’introduzione nell’allevamento della “carpa cuoio” priva di squame e della carpa “di Galizia” (o a specchio) dotata di squame lungo la linea dorsale. Questa seconda variante denominata dai giapponesi “Doitsu” . Durante il Medioevo questo tipo di carpa fu allevato da monaci tedeschi per la tavola, con lo scopo di risparmiare tempo nella pulitura. Solamente molto più tardi questo tipo di carpa arrivò in Giappone e da questi esemplari furono selezionati i primi “Doitsu Asagi”.

Con il passare del tempo sono nate tantissime varietà e ancora oggi c’è una continua ricerca di nuove varietà. Le varietà più famose e preziose sono le cosidette Gosanke, nel cui gruppo sono incluse la famosa KOHAKU (bianco e rosso), la SHOWA (nero, bianco e rosso) e laSANKE (bianco, rosso e nero).

Esistono comunque centinaia di altre varietà ben stabilite nelle loro colorazioni. vedi KOI GIAPPONESI

Ai Goromo Koromo

Quanto preziosi sono le koi
Se si pensa che in Giappone da 100.000 uova deposte da una buona coppia di koi da riproduzione, attraverso un accurata selezione di giovani esemplari, arrivano sul mercato solo un paio di miglia glia di pesci e di questi, solo 10 sono di primissima qualità, è più che comprensibile il motivo per cui un “koi di qualità” possa raggiungere anche un prezzo straordinario. Molti appassionati di koi non disdegnano perciò di spendere un “paio di Euro” in più per un “Tategoi” (una koi con buone prospettive per il futuro), considerando anche una koi, se è curata bene (aspettativa di vita fino a 60 anni), ci accompagna quasi per tutta la vita.

Alimentazione e pausa invernale!
L’intervallo di temperatura dove la Koi mangia e digerisce bene è compreso tra 10 e 28 °C.
Al di sotto dei 10 °C è meglio sospendere l’alimentazione perché potrebbe causare dei disturbi digestivi e creare dei problemi alla carpa durante l’inverno, quando è in una sorta di letargo e il suo metabolismo si riduce consentendole di non bruciare grassi e di affrontare un lungo inverno senza bisogno di mangime. Una koi ben nutrita riesce anche a stare fino a 5 mesi senza avere bisogno di cibarsi. La temperatura ideale di riposo è tra 4-5 °C.

Cosa mangiano?
Oggi in commercio sono offerti una vasta gamma di mangimi in generale di altissima qualità e soprattutto completi per il fabbisogno delle Koi.
Certamente la carpa accetta anche altri alimenti, ma bisogna fare attenzione perché con cibi “fatti in casa” si corrono dei rischi e si rischia di intorbidire l’acqua del laghetto.

Malattie!
Si dice che le Koi sono sane in ragione della qualità dell’ambiente che le ospita e che quindi le koi ben tenute non abbiano praticamente mai bisogno di interventi sanitari.
Certamente un buon equilibrio tra quantità d’acqua, portata del filtro e numerosi pesci garantisce che nessun parassita o patogeno, comunque presenti, prendano il sopravvento.
Dove si dovrebbero comprare le koi?
-Le koi dovrebbero essere comprate solo da un rivenditore di fiducia, che vende i propri pesci dopo una quarantena di più mesi, garantendo così esemplari sani.
-Gli esemplari in vendita non dovrebbero provenire da paesi diversi.
-La manutenzione delle vasche deve essere accurata, l’acqua deve essere pulita e non deve odorare da pesce.
-Il vostro rivenditore dovrebbe conoscere tutte le varietà.
-Il vostro rivenditore dovrebbe essere in grado di assistervi nella diagnosi delle malattie e nel loro trattamento.
-Il venditore deve dimostare una buona abilità nel trattare i pesci e deve saperli tirare fuori dall’acqua in modo corretto.
-Non ci devono essere esemplari ammalati o morti nelle vasche.

Articolo di Neumair Herbert 

Koi-Garden Informazioni al sito www.koi-garden.it