cianobatteri in acquario

Cosa sono i cianobatteri? Si tratta di organismi unicellulari, noti in acquariofilia anche come “alghe patinose” o “alghe verdi-azzurre” perché – come diverse alghe infestanti – tendono a svilupparsi con una specie di “blob” gelatinoso di colore verde scuro con sfumature blu (ma spesso pure viola, rossastro o marrone nerastro) che ricopre le rocce, i vetri, le alghe, la sabbia di fondo e, nei casi più gravi, anche gli invertebrati sessili (coralli duri e molli, spugne, tubi di vermi policheti, ecc.).

In realtà non sono alghe (come erroneamente si credeva in passato), bensì batteri fotosintetici opportunisti (Cyanobacteria, secondo una recente classificazione scientifica), che proliferano ovunque ci siano nutrienti e luce, indifferentemente sotto un’illuminazione intensa o debole; la loro attività fotosintetica è testimoniata dalle numerose bollicine di ossigeno che spesso si osservano intrappolate nella patina viscosa. In genere preferiscono acque ricche di calcio e con elevati valori di pH e durezza: questo è uno dei motivi per cui sono più frequenti nelle vasche marine e di barriera, piuttosto che in quelle d’acqua dolce. Un ulteriore “innesco” in acquario è dato dalla presenza di un’elevata quantità di nitrati e fosfati, magari causata temporaneamente da un’eccessiva somministrazione di cibo o dalla mancata rimozione del materiale in decomposizione presente sul fondo.

coltura cianobatteri

Riproduzione
I cianobatteri, come tutti i procarioti, si riproducono asessualmente per scissione. La divisione cellulare nei batteri filamentosi avviene attraverso la formazione centripeta di una parete cellulare trasversale. La moltiplicazione delle colonie, invece, avviene per rottura del filamento o per formazione di ormogoni, cioè segmenti di poche cellule, giovani e non specializzate, che si staccano dal filamento madre per produrne uno nuovo.

In alcuni cianobatteri unicellulari una cellula può dividersi in numerose endospore sferiche, per sopravvivere a condizioni avverse. Altre forme di resistenza, nei cianobatteri filamentosi, sono gli acineti, cellule ingrossate dalla parete resistente e ricche di sostanze di riserva, che in condizioni favorevoli germinano formando ormogoni.

Ecologia
I cianobatteri sono organismi acquatici cosmopoliti che si possono trovare sia in acqua dolce che in acqua salata, da acque fredde di alta montagna ad acque termali fino a 75 °C. Esistono sia specie planctoniche che specie bentoniche o fissate al substrato: nel mare formano pellicole nerastre sugli scogli al limite superiore dell'alta marea, e su rocce carbonatiche, dove c'è gocciolamento di acqua, formano patine lineari chiamate "strisce d'inchiostro".

In condizioni particolarmente favorevoli, ad esempio verso la fine dell'estate, possono raggiungere concentrazioni elevate, causando caratteristiche "fioriture". Inoltre i detergenti ed i fertilizzanti che contaminano i bacini tendono ad aumentare la concentrazione dell'azoto e del fosforo, che in cascata inducono la proliferazione di cianobatteri, talvolta dannosi. La temperatura elevata e l'alcalinità dell'acqua sono altri due fattori ideali per la diffusione dei cianobatteri.

La maggior parte dei cianobatteri vive libera, ma alcuni vivono in simbiosi con le piante: ad esempio Anabaena azollae vive in simbiosi con Azolla e nelle radici di molte Cycadales; Nostoc con epatiche, antocerote e alcuni funghi. Hanno formato, per intrappolamento di sedimenti calcarei nel rivestimento mucillaginoso, le stromatoliti. Riescono a sopravvivere nelle condizioni estreme trasformandosi in spore attraverso un processo chiamato sporulazione.

Alcuni cianobatteri possono dare forma a rocce viventi o trovants, che pur non camminando risultano attive e vitali, date appunto dall'attività di tali batteri, che tramite fotosintesi clorofilliana producono una sostanza fangosa (muco) che sedimentando e stratificandosi forma queste particolari scogli apparentemente vivi.