hypancistrus specie

Quando nel 1991 fu descritto da Isbrücker Et Nijssen, il genere Hypancistrus annoverava un solo rappresentante, il popolare e già da qualche tempo (dal 9/89 come L46) Hypancistrus zebra. A metà del 1992 venne lanciato sul mercato un altro Hypancistrus (L98).

Benchè questa forma sembrasse essere limitata ad un singolo individuo, si affermò che non era un caso unico. Questa affermazione fu rivista alla successiva introduzione di L173 (8/94) che portò a considerare entrambe le specie deformità uniche. Occorre sottolineare che L98 mostra un disegno nella pinna dorsale che non appare “normale”; purtroppo nessuno ha mai potuto osservare una seconda fotografia di questa specie.

hypancistrus zebra L173

hypancistrus zebra L173

Nel caso di L173 l’accusa di deformità non sembra essere corretta poiché, mentre sempre più individui venivano introdotti, ci si accorgeva che tutti gli animali possedevano una livrea simile, ma con un disegno che poteva variare in base all’individuo. In Hypancistrus zebra, invece, solo pochi esemplari si differenziano tra loro. Non esistono dati sulla frequenza con cui emerga una variante in natura, ma appare evidente che solo pochi esemplari di H.zebra si distinguono in modo notevole dalla norma.

Simultaneamente a L173, venne presentato anche L 174 e Stawikowski elencò le somiglianze (la colorazione e la dentizione) e le differenze (un profilo del corpo più sgraziato) che lo legavano agli Hypancistrus una intera serie di specie ancora prive di descrizione scientifica, ma già note agli acquariofili per la numerazione L e LDA. Seidel compì questa riunificazione soprattutto a causa della ridotta dentizione orale. Quanto fatto da Seidel è corretto, poiché fino ad ora non esiste nessun altro genere di Siluriformi che mostri una simile combinazione di caratteristiche, ma ugualmente non concordo in pieno con la sua soluzione. Già Isbrücker Et Nijssen nella definizione del genere Hypancistrus avevano indicato come caratteristica principale l’appiattimento del corpo. Naturalmente affermazioni del genere sono un po’ vaghe, poiché nessuno si aspetta in pesci di questo gruppo un corpo da scalare, ma proprio perché tutti questi pesci sono piatti la caratteristica assume un valore particolare.

pseudolithoxus anthrax

pseudolithoxus anthrax

Alcuni Loricardi sono semplicemente più piatti che altri. Un esempio è una specie del genere Pseudolithoxus che sviluppa un corpo decisamente più depresso di Hypancistrus zebra, ma l’intera serie di specie posta da Seidel in Hypancistrus è chiaramente più alta. Queste specie hanno inoltre una testa più ampia (una ampiezza moderata della testa è una ulteriore caratteristica diagnostica nella descrizione originale di Hypancistrus) e, come ho già puntualizzato in precedenza, mostrano un chiaro dimorfismo sessuale. Tutte queste indicazioni indrizzano verso l’affiliazione in un genere differente.

hypancistrus inspector L201

hypancistrus inspector L201

Apparentemente queste differenze non furono notate neppure dagli scienziati e così avvenne anche per l’unica altra specie ufficialmente descritta di questo secondo gruppo. Ambruster identificò sotto il nome di Hypancistrus inspector animali già conosciuti dagli acquariofili da lungo tempo come L201. La specie in questione, nella stessa popolazione del luogo di origine, è relativamente variabile per quanto riguarda la taglia delle macchie arrotondate. Gli esemplari con macchie molto grandi si differenziano a stento dalla fase giovanile di alcuni Baryancistrus, quelli con macchie di taglia media sembrano giovani “palle di neve” (L102, un’altra specie di Hypancistrus), mentre quelli con punti piccoli (a volte possono scomparire) non sono stati ancora identificati come appartenenti alla specie.

hypancistrus snowball pleco L102

hypancistrus snowball pleco L102 (palla di neve)

Un carico pervenuto qualche tempo fa ad Aquarium Glaser da Roraima (Brasile) conteneva animali chiamati “Grow Star Pleco” È quasi impossibile descrivere le differenze tra questi pesci e le varianti prive di punti Hypancistrus inspector che occasionalmente arrivano insieme ai tipici e colorati L 201 della Colombia. Le forme di transizione sono troppo incerte. Al tatto i “Grow Star” mostrano placche con una copertura estremamente ruvida, ma alla vista questa caratteristica non può essere apprezzata. Per la descrizione di Hypancistrus inspector, Ambruster ha utilizzato esclusivamente esemplari del bacino idrografico dell’Orinoco superiore e del Rio Negro superiore in Venezuela. Le importazioni acquariofile provengono da entrambe le aree così come dalla parte della colombiana dello stesso sistema idrografico. Su quanto ampia possa essere realmente l’area di distribuzione geografica non esistono attualmente dati. Ugualmente variabili sono anche altre specie del gruppo. Di recente Andrè Werner (8/02) ha presentato alcuni Hypancistrus el Rio Jari (un immissario settentrionale del Rio delle Amazzoni che si trova pressappoco alla stessa latitudine del Rio Xingu). Una specie (L316) mostrava in fotografia due varianti, mentre un’altra (L318), a causa delle notevoli differenze, è stata trattata come specie a parte.
Sono realmente specie diverse?

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