acquacoltura

di Alibrandi Enzo

In acquariofilia, cosi come in altri settori del mondo PET, a volte possono crearsi situazioni tali da permettere il proliferare di patologie di diversa natura e sintomatologia.
D’altro canto se in altri settori dei PET, queste patologie sono facilmente diagnosticabili e curabili, nel mondo acquariofilo invece il discorso cambia; la mancanza di conoscenze delle patologie acquariofile unita alla scarsità di prodotti curativi di libero acquisto fa si che diventi difficile curare i nostri amici pinnati.
Le patologie acquariofile variano in base alla categoria di specie che ospitiamo, insieme ai valori del nostro acquario nonché alle attenzioni che riserviamo loro e possiamo suddividerle in alterazioni fisiche e disturbi comportamentali.
Per quanto riguarda l’acquariofilia d’acqua dolce possiamo affermare che la maggior parte delle patologie oggi conosciute sono facilmente curabili grazie anche agli enormi progressi del settore acquariofilo in questo campo.
Inoltre nell’acquariofilia d’acqua dolce è più facile curare una patologia in quanto la maggior parte dei curativi può essere usata nell’acquario principale senza passaggi in una vasca di quarantena come invece avviene nei pesci d’acqua marina.
A causa della vastità delle patologie d’acqua dolce, verranno qui descritte quelle che si presentano con maggiore frequenza in acquario:

Ictioftiriasi (Malattia dei puntini bianchi)
Questa malattia è causata dal parassita Ichthyophthirius m. ed è molto contagiosa oltre a portare la morte se non curata immediatamente.
Il classico sintomo di questa malattia è la comparsa di puntini bianchi sulle pinne, sulla pelle o sulla coda e colpisce sia i pesci d’acqua dolce che quelle marini (in acquariofilia marina questa malattia è chiamata Cryptocarion irritans).
Solitamente questa malattia può essere curata sia con i classici medicinali ad uso acquariofilo sia tramite il metodo del trattamento termico: si porta la temperatura dell’acquario oltre i 30°C in quanto a tale temperatura il parassita muore per almeno tre settimane.
Da premettere che tale trattamento vale per tutte le tipologie di pesci, a patto che siano fra i più robusti a sopportare tali temperature durante questo trattamento nonché può essere utilizzato solo se la malattia e in uno stadio iniziale.

Oodiniasi (Velluto)
Questo parassita è sia nei pesci d’acqua dolce che in quelli marini ed è conosciuta come Oodinium ocellatum in acquariofilia marina.
Dei pesci d’acqua dolce i più colpiti da questa patologia sono i pesci del genere Betta.
I sintomi sono gli stessi da entrambe le parti e comprendono nuoto anomalo unito a sfregamento sugli oggetti d’arredamento, inappetenza, respiro accelerato, pinne raccolte.
Questa malattia la si nota sul pesce in quanto il parassita attacca sia le branchie che la pelle del pesce e facendo si che quest’ultimo crei una sorta di patina giallo-grigiastra.
Solitamente la comparsa di questa malattia avviene quando il pesce è indebolito, a causa magari di una variazione repentina di qualcuno dei valori dell’acquario.
Anche questa patologia è facilmente curabile con i prodotti attualmente in commercio.

Pleistophora (Malattia dei neon)
È una malattia che colpisce tipicamente i Neon, raramente altri Caracoidei, ad esempio non colpisce i Cardinali. I sintomi di questa malattia sono lo sbiadimento lungo la fascia di colore dei Neon e la deformazione della colonna vertebrale.
Essendo molto contagiosa è consigliabile allontanare il pesce colpito anche perché l’agente responsabile di questa malattia è molto resistente ai comuni curativi acquariofili

Spironucleus e Hexamita (Malattia del buco)
La “malattia del buco”, insieme all’Ictioftiriasi è, senza ombra di dubbio la più diffusa in acquariofilia e colpisce.
Nei pesci d'acqua dolce, questa malattia colpisce gli Scalari, i Discus e i Ciclidi mentre, nei pesi marini i più colpiti sono Pesce angelo (Pomacanthus paru), il Pesce chirurgo (Zebrasoma desjardinii), la Cernia (Epinephelinae) e in misura minore anche il Pesce scorpione, la Donzella ed il Pesce pagliaccio (Amphiprion sp.).
I sintomi sono ben descritti dallo stesso nome "malattia del buco".
Inizialmente cominciano a comparire delle piccole abrasioni di colore grigio attorno agli occhi e sulla testa. Con il passare del tempo la malattia si propaga anche alla linea laterale e, se non curata in tempo questa malattia può portare a lesioni gravi nonché alla morte del pesce.
La causa di questa malattia ancora oggi non è del tutto chiara; si pensa a possibili carenze vitaminiche nell’alimentazione che forniamo ai pesci o a possibili valori dell’acquario fuori norma, ad esempio.
Una cura è possibile tramite prodotti specifici per questa malattia facilmente reperbili nei negozi a patto di trovare ed eliminare quelle cause che hanno portato alla malattia.

Queste sono le malattie più frequenti nell’acquariofilia d’acqua dolce ma, come abbiamo visto, presenti anche in quella marina seppur in aspetti e modi diversi.
Sicuramente le specie d’acqua dolce sono più resistenti di quelle marine alle malattie ma non per questo bisogna sottovalutare queste malattie; tutte le patologie, siano esse lievi o gravi, sono pur sempre delle malattie e quindi dei disagi fisici e psichici per i nostri pesci.
Cosi come per cani, gatti, rettili & co., dobbiamo provvedere ad una corretta osservazione giornaliera dello stato di salute degli animali cosi come, assicurarsi che abbiano condizioni igienico – ambientali tali da poter garantire il loro benessere a lungo termine.
Questi due fattori sono fondamentali per poter garantire il massimo benessere ai nostri amici pinnati:
Loro ci ringrazieranno mostrandoci colori sgargianti e comportamenti che solo i pesci sanno regalare all’acquariofilo di “buon senso” verso la natura e gli animali.

LE MALATTIE DEI PESCI D’ACQUA DOLCE art. di Enzo Alibrandi