acquario con piante plants2

 Nell'acquario possiamo aggiungere anche dei fertilizzanti per le piante che insieme alle sostanze ossidate dai batteri del filtro possono essere utilizzati dalle piante per crescere. La materia che abbiamo aggiunto può continuare a circolare tra i vari compartimenti dell'acquario oppure  accumularsi in uno di essi e uscire nuovamente dall'acquario attraverso una di queste vie:

1) La potatura delle piante: asportando delle piante cresciute nell'acquario in pratica si eliminano nitrati, fosfati e altre sostanze che costituiscono le piante stesse.

2) La cessione di pesci cresciuti nell'acquario: durante la crescita i pesci accumulano nei propri tessuti una parte delle sostanze che ricevono attraverso l'alimentazione.

3) Il cambio dell'acqua: l'acqua che si toglie dall'acquario contiene in soluzione molti prodotti terminali derivanti dal metabolismo dei pesci e da quello batterico (es. nitrati e fosfati).

4) La sifonatura del fondo e la pulizia del filtro: nel filtro e sul fondo dell'acquario non si depositano solo gli escrementi dei pesci, ma anche del fango costituito da milioni di microrganismi che, organizzati secondo una vera e propria rete trofica, accumulano una grossa quantità di sostanza organica.

Questi sono in breve gli scambi di materia, e con essi anche di energia, che avvengono nel nostro acquario medio. Esistono però diverse tipologie di acquario, e questo discorso può assumere diverse sfumature.
Cosa succede ad esempio in acquario dove non ci sono piante. Potremmo fare il classico esempio dell'acquario di Ciclidi africani, spesso molto prolifici e quindi ben popolato . Il rapporto tra piante ed animali è decisamente diverso e sbilanciato verso i primi. Come può essere mantenuto un equilibrio stabile in questo tipo di acquario?

Lo schema visualizza questa situazione ed aiuta a comprenderne i meccanismi.

cicli biologici in acquario schema parte 1
La larghezza della freccia indica la quantità di materia scambiata e quindi l'effettivo peso del processo nell'equilibrio complessivo dell'acquario.

cicli biologici in acquario schema parte 2

Si vede chiaramente che l'attività delle piante è scarsa, e che la quantità di cibo somministrato è notevole. Dove vanno a finire queste sostanze? In parte contribuiscono all'accrescimento dei pesci, che prima o poi diventeranno troppi e dovranno essere ridotti di numero, ed in parte rimangono negli escrementi dei pesci stessi.

cicli biologici in acquario parte3

Escrementi numerosi significa molto nutrimento per i batteri del filtro, che si moltiplicheranno in fretta. Nell'acquario tende quindi ad accumularsi molto fango che deve essere allontanato periodicamente attraverso la pulizia del filtro, le sifonature ed il cambio dell'acqua. Le poche alghe e piante presenti incidono talmente poco sull'equilibrio complessivo dell'acquario da poter quasi essere trascurate.

Facciamo un altro esempio: l'acquario OLANDESE o acquario per le piante. In questo caso il rapporto tra gli animali e le piante è completamente sbilanciato verso queste ultime. Per mantenere le piante nel massimo del loro vigore è necessario aggiungere regolarmente delle ingenti quantità di fertilizzanti appositamente studiati. La elevata crescita delle piante richiede frequenti potature e quindi esportazioni di biomassa vegetale. I pesci sono presenti, ma in numero molto ridotto.

acquario olandese con molte piante, pochi pesci

Ricevono dall'esterno un po' di cibo, ma il peso complessivo del loro metabolismo è poco rilevante rispetto alla continua assimilazione di nutrienti da parte delle piante. Il filtro produce poco fango e nell'acqua rimangono accumulate meno sostanze. L'osservazione di questi diagrammi molto semplificativi consente anche di cogliere un altro aspetto dell'acquario. Le frecce interne all'acquario riguardano processi che avvengono autonomamente, senza l'azione diretta dell'acquariofilo. Non serve indicare agli escrementi la strada verso il filtro, e non serve neppure spiegare ai pesci che se ne hanno intenzione possono assaggiare le piante.

Le frecce che entrano ed escono dall'acquario comportano invece il nostro intervento diretto. Sappiamo tutti che bisogna nutrire i pesci, e questo comporta un po' di costanza, ma lo schema ci mostra bene che se diamo tanto cibo dobbiamo preoccuparci di alleggerire ogni tanto il nostro acquario di un po' della materia che abbiamo introdotto. Se non puliamo il filtro e non cambiamo regolarmente un po' d'acqua la situazione si estremizza fino a quando il nostro piccolo ambiente non sarà più adatto ad ospitare dei pesci.

Un acquario per le piante necessita invece di una regolare potatura delle piante, altrimenti anche in questo caso si arriva ad un squilibrio che rischia di far collassare tutto il sistema. Giunge allora spontanea la domanda. Ma esiste un acquario bilanciato, o meglio quali caratteristiche dovrebbe avere un acquario per essere il più possibile autosufficiente? In pratica significa cercare un giusto rapporto tra le sue componenti, in modo che le frecce interne risultino molto evidenti, mentre quelle che entrano ed escono si riducano il più possibile. La domanda entra in un ambiente probabilmente troppo teorico, nel quale è pericoloso cercare delle soluzioni. E poi in fondo che gusta ci sarebbe? Non è che forse dedicare un po' di tempo al cambio dell'acqua è anche piacevole e rilassante? In natura di ecosistemi bilanciati ne esistono già a sufficienza, semmai cerchiamo di lasciarli cosi come sono. A ciascuno di noi quindi il compito di trovare il proprio acquario ideale, perfettamente bilanciato nei confronti dei nostri interessi, disponibilità ed esigenze.