La sola acqua rimasta è quella delle scodelle dei cani dei pescatori. Le vasche che per quarant'anni hanno ospitato pesci, crostacei e tartarughe marine sono diventate un bagno pubblico.

È il destino del vecchio Acquario provinciale di Bari, inaugurato sul molo Pizzoli negli anni Sessanta e chiuso al pubblico dal 2008, quando il laboratorio di ricerca di Biologia marina è stato trasferito su via Amendola per consentire i lavori di ristrutturazione e bonifica dall'amianto (peraltro mai partiti).

L'immobile è passato al Demanio marittimo: ladri e vandali hanno fatto razzie in dieci anni di abbandono. Nel giardino, una carcassa di barca saluta i pini crollati sotto il peso del maltempo. Le storiche attrezzature sono su via Amendola, molti reperti sono stati donati all'Università di Bari o al Museo di Napoli.

"Recuperare l'edificio ora è difficile e costoso -spiega il presidente dell'Autorità portuale del Levante, Ugo Patroni Griffi – ma incontrerò le associazioni di acquariofili per capire come attrezzare un altro locale con vasche e animali" fonte repubblica.it (di Silvia Dipinto)

vedi anche video del servizio sull'ex acquario di Bari su youtube