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La scelta di eventuali coinquilini va fatta con una certa attenzione: lo Scalare pur avendo una dieta onnivora è, e rimane, un predatore. La convivenza con eventuali pesci piccoli va programmata allevando dei giovani Scalari insieme, ad esempio, a Paracheirodon innesi o altri Caracidi di taglia simile, crescendo insieme e diventati adulti, non considereranno cibo gli altri ospiti della vasca e non tenteranno di predarli. Se invece si inseriscono pesci di piccola taglia in un vasca dove sono presenti Scalari adulti, con ogni probabilità il risultato sarà fornire ai nostri ospiti pinnuti un lauto pranzo a base di pesce fresco. La convivenza con pesci bentonici e tranquilli (Corydoras, Loricaridi, Cobitidi etc.) non presenta problemi di sorta; lo Scalare normalmente non interagisce con gli abitanti delle zone basse dell'acquario, a meno che non siano considerati una possibile minaccia per la loro prole. La particolare forma delle pinne dello Scalare (Pterophyllum significa appunto pinne a forma di foglia), oltre a renderlo unico, lo espone alle mire di altri pesci e ad alcune patologie. La convivenza con Barbus tetrazone (Puntius tetrazona), o altri pesci che provano l'irresistibile impulso di mordere le lunghe appendici dello Scalare, risulta problematica: le pinne danneggiate dai morsi possono portare a problemi motori che conseguentemente indeboliscono l'esemplare, e lo rendono vulnerabile ad infezioni batteriche di funghi e muffe. Anche la convivenza con pesci grossi e aggressivi non è consigliabile a chi voglia allevare Scalari.

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Anni di allevamento intensivo, se da un lato hanno fatto perdere agli Scalari parte della loro timidezza, aggressività e delle difficoltà legate alle caratteristiche dell'acqua, dall'altro hanno modificato anche alcuni comportamenti specialmente durante la fare riproduttiva: spesso le coppie non riescono a portare avanti le covate perché difettano nella cura delle uova, nella difesa della prole o del territorio. Gli Scalari sono pesci etologicamente complessi ed affascinanti, alcune abitudini e comportamenti si possono facilmente capire ed interpretare, tanto da intuire agevolmente perfino alcuni stadi d'animo, rabbia, paura o tristezza. Chi avuto occasione di assistere alla riproduzione dello Pterophyllum scalare in acquario di comunità, non può non aver notato con quali amorevoli attenzioni i genitori accudiscono la prole e con quale veemenza la difendono da ogni possibile minaccia. Quando una coppia particolarmente affiatata viene separata (per spostamento o morte di uno dei due esemplari), lo Scalare rimasto può mostrare timidezza, apatia e rifiuto del cibo quasi volesse dimostrare la sua tristezza, oppure al contrario può diventare litigioso, irascibile e nervoso; talvolta si lascia morire.

Grazie a questi ed altri particolari comportamenti, facilmente riconducibili al modello umano, Scalare riesce ad affascinare da decenni generazioni di acquariofili. La straordinaria capacità di comunicare degli Scalari si nota soprattutto all'interno di un branco. Nel gruppo si instaura una precisa gerarchia che vede in cima l'esemplare dominante, normalmente maschio (ma non sempre). Il dominante ha diritto al territorio migliore , spesso in compagnia della partner, mentre l'ultimo della scala gerarchica occupa il territorio più piccolo; spesso in compagnia di altri esemplari se la vasca non è grande a sufficienza. Questa gerarchia si delinea attraverso una serie di confronti tra gli esemplari del gruppo; si tratta perlopiù di combattimenti ritualizzati e poco cruenti. I due contendenti si posizionano uno di fronte all'altro, con le pinne completamente distese e rigide, cercando di impressionarsi a vicenda; male che va i due si afferrano per la bocca un paio di volte per stabilire chi sia il più forte e chi sottomesso, deve allontanarsi in tutta fretta. In un gruppo di Scalari, allevati fin da piccoli insieme, le posizioni all'interno della gerarchia si stabiliscono naturalmente, spesso senza nemmeno dover ricorrere a particolari confronti tra gli esemplari. Alcune volte però, lo Scalare può diventare particolarmente aggressivo e continuare ad inseguire e colpire il malcapitato bersaglio (talvolta fino ad ucciderlo), sia esso un suo simile o un altro pesce, ma si tratta di comportamenti estremi che si verificano raramente, in particolare se l'esemplare viene individuato come una minaccia, vera o presunta, alla prole. Solo al momento del pasto le gerarchie per del tutto rilevanza, tutti mangiano insieme senza dar peso alla posizione sociale, solo in caso di un unico boccone disponibile il dominante potrà far valere la sua posizione cibandosi per primo.

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In conclusione lo Scalare si rivela un pesce facilmente allevabile, in vasche dalla capienza adeguata, che può garantire soddisfazioni sia in acquari di comunità sia in vasche che riproducono biotopi.

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