MALDIVE atollo insieme di isole e barriera corallina

Gli atolli delle Maldive possono far presagire un argomento scontato e banale, ma cosi non è: non ci sono solo gli atolli dei villaggi turistici, ma anche quelli deserti, con moltitudini di specie vegetali, i villaggi dei pescatori... I mercato del pesce e della frutta della capitale, Male, e una barriera corallina incredibile. Mante, grossi pesci pelagici e una fauna minuscola e variopinta.

Indice

Ma partiamo dal principio....

All'inizio dell'Ottocento le barriere coralline delle Maldive avevano già mietuto moltissime vittime fra le navi della Compagnia delle Indie. James Harsburgh inviò il comandante Moresby a bordo del Benares con alcune navi appoggio, il loro compito era rilevare e cartografare gli introvabili passaggi fra le barriere, al fine di riaprire la cosiddetta "rotta mediana" per l'India che passa ad est del Madagascar, fra le isole Seichelles e le Chagos, ed infine attraverso il canale "one and' half dearee" (canale del grado e mezzo) nelle Maldive. Non senza difficoltà e perdita di uomini e mezzi Moresby riusci nel-l'intento, ma ancora oggi la navigazione qui è problematica e nessuno si azzarda a prender mare di notte.

Le Maldive Isole da sogno

Le Maldive, isole da sogno, ne hanno vissuto molte di storie: la popolazione fiera, di origini singalesi, ancor prima di divenire un protettorato Inglese (dal 1887) ha resistito ai tentativi di "colonizzazione" dei portoghesi e dei pirati delle coste del Malabar. Nella seconda metà del '600 si sottomise alla protezione dei governanti di Ceylon rimanendo, però, un sultanato autonomo. Nel novembre 1968 è stata proclamata la repubblica, poi è arrivato il turismo internazionale e i maldiviani se la sono cavata bene anche con questo, anzi benissimo.

Le Maldive sono un raro esempio di turismo ben sfruttato, di convivenza fra "comunità di turisti" e comunità che hanno scelto di continuare la tradizione della pesca. Non, come si è portati a pensare, una mono-economia basata sul turismo, anche se quest'ultimo resta l'entrata principale. Alle Maldive i pescatori guadagnano bene, si produce anche molto cocco, pesce essiccato e poco altro, ma attorno al turismo gravitano impiegati, banche, imprenditori... Il crescente bilancio economico ha portato scuole, parchi-giochi, in poche parole benessere, ma non un consumismo sfrenato. Tutto il resto le Maldive lo devono importare, compresa l'acqua minerale: nelle isole si conserva quella piovana, e qui all'equatore piove a sufficienza per gli approvvigionamenti necessari.

Viaggiare alle maldive

Viaggiare alle Maldive è semplice, questo è uno dei paesi più tranquilli del mondo, la popolazione tiene alla sua privacy ed ha ben distinto i villaggi turistici da quelli "maldiviani", per lo più villaggi di pescatori; è anche possibile visitarli, ma prima del tramonto bisogna andar via. Numerose le isole deserte, ma escludendo Male, dove vi è un museo, una grande moschea e un mercato del pesce bellissimo, cos'è che ha decretato l'enorme successo di queste isole? Il mare, il mare delle Maldive è qualcosa di indescrivibile, le barriere coralline che hanno fatto impazzire la navigazione sono di una bellezza folgorante, le forti correnti attirano grandi pesci: mante, squali, barracuda, tonni...

Il modo migliore per visitare gli atolli è sicuramente una crociera su una barca, magari attrezzata per le immersioni, dove per chi non ne fosse in possesso sia possibile acquisire un brevetto per subacquei.

corallo rosa maldive

È così che partiamo, due settimane imbarcati sulla splendida Moonimaa. Partenza dal porto di Male, rientro sempre a Male, dopo una prima puntata a sud, nell'atollo di South Male Atoll, dove cominciamo le immersioni. Presso il relitto di Digo Finolu scoviamo due splendidi Antennaridi. Successivamente le secche di Kanduma e Orimas dove è facile avvistare mante, squali e aquile di mare e infatti i primi grossi pelagici non tardano a mostrarsi ai nostri occhi. La Moonima riprende l'oceano aperto e si dirige all'atollo di Ari dove le immersioni proseguono in un delirio di colori e forme; si raggiunge poi la parte nord dell'atollo di Male, la meravigliosa barriera di Makunudu: su ogni corallo a frusta c'è un Gobide, nella sabbia ghiozzi in simbiosi con i gamberi ciechi, immagini molto difficili da cogliere per la timidezza del gambero, anemoni con i pagliacci e una moltitudine di gamberetti del genere Periclimenes. Ci spostiamo nell'atollo di Baa, dove l'acqua è straricca di plancton, la visibilità più scarsa, ma dopo pochi minuti sott'acqua, dal blu compaiono le mante. Fra un immersione e l'altra si riescono a visitare i villaggi dei pescatori e alcune isole deserte.

Sulle isole la vegetazione è incredibilmente varia, in pochi metri quadrati si contano decine di specie vegetali. Non è difficile scorgere il volo di una sterna o di una volpe volante, un grosso Chirottero frugivoro, e assistere alla precipitosa fuga dei granchi violinisti.

I paguri di terra

Facilissimo osservare i paguri di terra intenti a divorare un frutto. La Moonimaa riprende l'oceano in direzione nord - est e butta l'ancora nell'atollo di Rassdhoo. E il momento di immergersi nelle forti correnti delle pass oceaniche, si spera di incontrare gli squali martello. All'alba, immergersi nel blu portati dalla corrente è davvero un emozione unica, compaiono le prime sagome, sono loro, sono inconfondibili, appaiono dal nulla, ci passano a lato, purtroppo non a distanza di obbiettivo, e così come sono apparsi, nel nulla scompaiono...

squalo balena alle maldive

La navigazione procede senza tregua, nuovi atolli, nuove immersioni, nuove isole deserte e villaggi di pescatori, la prua è nuovamente puntata a nord verso Lhaviyani, il paesaggio cambia, aumentano le isole deserte, diminuiscono gli incontri con altre imbarcazioni, qui sull'atollo di Lhaviyani c'è una piccola secca: Anemon tilla, (tilla in maldiviano significa secca), anomala, non vedi grossi pelagici, ma ci trovi una concentrazione tale di anemoni da risultare incredibile, Heteractis magnifica di tutti i colori, pagliacci di tutte le tre specie presenti alle Maldive, gamberetti, pesci ago; è il paradiso della macrofotografia, è il paradiso del subacqueo attento, attirato non solo dai grandi predatori e dai grandi banchi di pesci... Per chi è disposto a meravigliarsi Anemon tilla è la meraviglia delle meraviglie. Vorremmo fare molte immersioni su questa secca, ma c'è ancora una sorpresa: la rinomurena, forse la murena più belle del mondo, più comune nelle Filippine, ma qui alle Maldive rara, anzi rarissima e poco conosciuta.

Via l'ancora: c'è l'ultima parete da raggiungere: Raafushi, nell'atollo di Noonu e una sorpresa, il corallo rosa delle Maldive. Una vera rarità, vive solo qui, e non è ancora stato classificato con sicurezza, si conosce per certo solo la famiglia: Stylasteridae. Si riemerge da quest'ultima immersione, il dhoni che ci ha accompagnato e assistito si sbarca sulla Moonimaa per l'ultima volta, ora una decina di ore di navigazione e oceano ci separano da Male, con pazienza contempliamo il mare ricondando le 28 immersioni compiute. Questa notte si ritorna a casa.

Gli atolli

Il termine atollo, proviene dal maldiviano atolu, ma cos'è un atollo? L'atollo è un insieme di isole, circondate ed unite sotto la superficie dell'acqua dalla barriera corallina. Queste isole, nel loro insieme, formano una laguna interna bassa, dal fondale sabbioso di origine corallina. Le lagune proteggono le imbarcazioni dalle onde dell'oceano e fanno anche da rifugio a numerose specie della fauna marina.

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