corydoras panda - allevamento e riproduzione

Considerato che è uno dei più belli, il Corydoras panda ha una colorazione nocciola, con le tipiche macchie nere in diverse parti del corpo, e più precisamente una sulla parte posteriore, tra la pinna dorsale posteriore e la pinna caudale, un'altra sulla pinna dorsale,  e per finire una nella zona degli occhi. Come per molte specie di Corydoras la zona di origine di questo pesce è il Perù (Rio Ucayali),

 La vasca

In base alle mia esperienza con questi simpatici pesci, ho inizialmente acquistato 10 esemplari non più lunghi di due centimetri, che ho inserito in una vasca di 70 litri. Con una conducibilità dell'acqua di 350 uS/cm, di un pH di 7,5 e la temperatura di 23-24°C mantenuta da un riscaldatore. In questa vasca non vi erano né arredi né materiale di fondo, solamente muschio di Giava. Come filtraggio consiglio un piccolo filtro esterno. Per l'illuminazione si può usare una piccola barretta a led max 15 watt a luce bianca. Nella vasca in cui ho inserito i Corydoras panda vi erano pure alcuni Ancistrus di qualche centimetro. I cambi d'acqua venivano effettuati settimanalmente in misura del 40-50 % del volume con acqua agli stessi valori.

Allevamento

Ho nutrito i miei Corydoras panda con una dieta in prevalenza a base di pasticche specifiche per questi pesci, alternata a chironomidi sia vivi che surgelati. Con questa alimentazione, nell'arco di circa tre mesi i miei ospiti erano cresciuti di un paio di centimetri, arrivando a misurare 3,5 - 4 centimetri. A questo punto alcuni esemplari erano già di dimensioni inferiori rispetto ad altri. Questo mi portò a supporre che, come in altre specie, potevano essere già maturi sessualmente e quindi pronti per riprodursi. Infatti, in molte specie di Corydoras, un indizio del riconoscimento dei sessi è la dimensione, che è maggiore nelle femmine rispetto ai maschi. A questo punto ho semplicemente rimosso gli inquilini lasciando tutta la vasca per i Corydoras panda, continuando con i cambi acqua settimanalmente e abbondando nel cibo. In questo periodo alimentavo i miei pesci per almeno tre volte al giorno, di cui una con mangime vivo costituito da chironomidi e, in alternativa, da Artemia adulta.

muschio di java - java moss

La riproduzione

Dopo un paio di settimane, mentre stavo effettuando uno dei miei soliti controlli, intravidi su una foglia una sferetta. Con mia somma gioia iniziai a controllare scrupolosamente ogni singolo angolo della vasca e con gran soddisfazione scoprii non meno di una decina di uova.

Avendo intenzione di osservare il comportamento dei riproduttori, prelevai le uova, che erano sparse per tuta la vasca nei punti più impensabili, e vidi che il gruppetto più numeroso si trovava nascosto tra i piccoli rametti del muschio Giava. Altre uova erano appiccicate sui vetri, sia verso il fondo sia nella parte alta della vasca: alcune erano attaccate al tubo del filtro. Semplicemente staccai le uova con le dita che essendo molto adesive si appiccicavano ai polpastrelli. Nell'effettuare quest'operazione prestai molta attenzione a non premere troppo sulle uova. Sistemai le uova in una piccola vaschetta di plastica in cui avevo precedentemente messo la stessa acqua della vasca dall'allevamento, ed inserii un pietra porosa con una leggera aerazione. Ho anche notato che, se le uova restano per alcuni secondi fuori dell'acqua (giusto il tempo del trasferimento), non subivano nessun danno ai fini della schiusa. Posso dire con buona certezza che i riproduttori, se nutriti veramente in modo corretto e abbondante, di norma non predano le uova e neppure gli avannotti. Nella vasca d'allevamento, sebbene vi siano scarsi punti di riparo, ho infatti ritrovato larve libere.

Nei giorni successivi alla prima deposizione osservai scrupolosamente i miei ospiti, e stabilii che su 10 esemplari cinque erano maschi e cinque erano femmine. Questi si riproducevano in medio ogni tre giorni; solo raramente trovavo delle uova negli altri giorni. Ogni tre giorni potevo raccogliere circa una ventina di uova di cui due o tre non fecondate. A differenza di altre specie di Corydoras, ho visto che con i Corydoras panda non è rilevante la presenza di un numero elevato di maschi. Purtroppo non sono riuscito a documentare la fase dell'accoppiamento con delle foto, poiché questi Corydoras, a differenza dei Corydoras aeneus che si riproduce nelle ore mattutine, si accoppiano nelle ore notturne. Ho sempre visto i miei Corydoras panda cominciare le fasi della riproduzione non prima delle 22.00, ma già nel pomeriggio si può notare una maggiore agitazione. La luce della vasca veniva spenta verso le 21.00-21.30. E' certo che già dalle 23.00 cominciano a deporre proseguendo fino a tarda notte. La fase di corteggiamento consiste in un frenetico rincorrersi tra maschi e femmine. Ad un certo punto il maschio viene speronato dalla femmina, che con muso ne urta il ventre ed espelle lo sperma. Questa fase non è ben chiara ma visto che la femmina quasi contemporaneamente espelle un uovo, e lo blocca con le due pinne pelviche, presumo che questo sia il momento della fecondazione. Subito dopo, la femmina inizia a effettuare vari giri di perlustrazione nella vasca, e trovato un punto di suo gradimento, appiccica l'uovo. Dopo una breve pausa si riprendono i corteggiamenti. A differenza delle femmine di altre specie che espellono più uova in ogni singola fecondazione, tutte le femmine che visto deporre hanno sempre espulso un uovo per volta.

Già dopo 24 ore si può notare se nel gruppo di uova trasferite nella vaschetta ve ne siano anche di non fecondate: le uova non fecondate assumono un colore biancastro, mentre quelle fecondate appaiono di un colore leggermente avorio, e nel giorno successivo iniziano a diventare nerastre.

corydoras panda - gruppo di pesci

Accrescimento

Le uova schiudono dopo circa sette giorni dalla fecondazione; in questo momento si potranno perciò notare delle piccole larve di forma sferica con una lunga codina. Già dopo alcune ore iniziano a vedersi le prime mutazioni che consistono in una diminuzione del sacco vitellino che comincia ad allungarsi e restringersi. Passati altri 5-6 giorni, le larve sono completamente prive di sacco vitellino e sono già cresciute di alcuni millimetri. Ora è possibile somministrare loro il primo cibo. Nel momento in cui le uova schiudono, elimino i gusci ed eseguo un cambio d'acqua nella vaschetta in misura del 50%. Nel momento in cui gli avannotti cominciano a nutrirsi, effettuo dei cambi d'acqua a giorni alterni in misura del 60-70 %, usando l'acqua dell'acquario in cui vi sono i riproduttori. Dopo 3-4 giorni trasferisco gli avannotti in una vaschetta di 7-8 litri nella quale è presente un ricircolo continuo di acqua. Anche in questa vaschetta ho sempre messo acqua della vasca dei riproduttori. Nel momento in cui vengono alimentati gli avannotti, il ricircolo di acqua viene fermato o rallentato "goccia a goccia". Alimentando i nostri piccoli amici in modo vario ed abbondante, nell'arco di un paio di mesi si hanno dei Corydoras pronti per essere inseriti in una vasca arredata. All'età di 25-30 giorni, gli avannotti della mia prima covata, misuravano già quindici millimetri e mostravano i tipici colori degli adulti.

Alimentazione

Dato che si accontentano anche di mangimi secchi finemente tritati, anche i Corydoras panda non hanno grossi problemi di alimentazione; i migliori risultati, sia di sopravvivenza, sia di accrescimento, si ottengono tuttavia con la somministrazione di naupli di Artemia. Io ho seguito la seguente somministrazione di cibo: nei primi giorni ho dato loro dalle due alle tre volte al giorno degli enchitrei. Per finire solitamente verso le ore 23.00, somministro un po' di mangime secco. Ho seguito questa alimentazione per una ventina di giorni, dopo di che ho somministrato in prevalenza mangime secco alcune volte alternando a chironomidi surgelati.

Conclusioni

Direi che come pesci i Corydoras panda sono un po' esigenti nell'alimentazione, non tanto nelle fase iniziale in cui accettano da subito Artemia (e non solo), ma piuttosto nel periodo che segue, fase in cui se non si dà loro un'alimentazione varia ed abbondante si rischia di subire delle perdite. Dovendo fornire loro ingenti quantità di cibo, esiste il rischio di inquinamento dell'acqua. Poiché si evidenziano infezioni batteriche, causa morte per i giovani avannotti ma anche per gli esemplari di una certa dimensione, al pari di altri pesci, direi che questi Corydoras non sopportano alti tassi d'inquinanti.

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