acquariofilia estetica e natura con il maestro di layout

Alcune riflessioni di una vecchia intervista tra estetica ed acquario, dove si mette in discussione la funzione estetica proprio quando l'acquariofilia ha a disposizione tanti nuovi trumenti per imitare sempre meglio la natura.

Come dovrebbe essere l'acquario e in che modo interagisce con la natura?

Due riflessioni sorgono spontanee: - L'acquariofilia, così come l'allevamento in ambiente controllato di animali selvatici, non è mai stata materia di studio per un'università che pure produce biologi, chimici di valore. Ma essere un biologo o un chimico non significa avere le credenziali migliori per realizzare e gestire un acquario. Molto probabilmente questo dipende dalla tendenza, per chi ha ricevuto tale formazione, nel basarsi, ad esempio, principalmente su regole di chimica per la gestione dell'acquario. - Un acquario dovrebbe tendere, prima di tutto, a mostrare piante e animali in un contesto che si avvicini quanto più possibile a quello naturale. Questo per ciò che io ritengo essere il suo ruolo principale, quello che educa al rispetto della natura, non solo sommersa. Un tale risultato certamente può essere ottenuto con più efficacia tramite la visione di un ambiente che ricordi un angolo di natura. Fatte queste premesse fondamentali, in quanto non vi sono altri motivi per allestire un acquario, ad eccezione della riproduzione in ambiente controllato di pesci e piante, viene spontaneo affermare che l'acquariofilo deve trovare l'ispirazione dalla natura.

 ok come realizzare un acquario aquascaping

Che cosa è dunque stando a lei l'acquariofilia e l'acquario?

Vorrei escludere l'acquario marino per motivi etici. Il prelievo in natura di pesci e invertebrati non è giustificabile. La speranza che la situazione cambi è riposta nell'allevamento in cattività, purtroppo iniziato tardi e ancora molto distante dal poter soddisfare la richiesta degli appassionati. Desidero quindi parlare solamente dell'acquario d'acqua dolce. Innanzi tutto direi di non considerare e definire l'acquariofilia un hobby ma una passione. La differenza? Sostanziale. Un hobby, a mio avviso, è un'attività che può essere iniziata, sospesa ed eventualmente ripresa in qualsiasi momento e a nostro piacimento (es. il modellismo). L'acquario non può e non deve essere lasciato a se stesso per svariati motivi. Tra l'altro è una passione che coinvolge i campi di studio più svariati: zoologia, botanica, chimica, fisica, veterinaria... e arte. Pertanto il ruolo altamente educativo che un acquario può giocare è evidente.

 photo takashi amano aquascaper

Arte? Cosa c'entra?

Prima di entrare in questo argomento, vorrei fare una importante premessa. Un acquario può essere realizzato in vari modi: tanto con una semplice vaschetta posta in un angolo ben illuminato da luce solare non diretta, quanto utilizzando le più sofisticate tecnologie. Il concetto basilare, che purtroppo spesso non viene tenuto in consi-derazione, è che un acquario ha dei limiti. Questi sono dettati da svariati motivi: esperienza dell'acquariofilo, tecnologia e prodotti utilizzati, specie animali e vegetali ospitate, dimensione della vasca, e quant'altro condizioni le necessità dell'acquario che si desideri allestire. Un piccolo acquario, senza filtraggio e somministrazione di anidride carbonica, ma illuminato in modo corretto, può dare grande soddisfazione a coloro che apprezzino il fascino di una roccia coperta di muschio contornata da alcune piante. I pesci? Senz'altro la maggiore attrattiva per un neofita è la loro riproduzione, osservare i piccoli nuotare attorno ai genitori. Una coppia di Poecilidi sarebbe la scelta migliore. D'altra parte un acquario grande, con piante e pesci di varie specie in armonia tra loro e l'ambiente in cui vivono, è uno spettacolo mozzafiato. Per ottenere ottimi risultati sono indispensabili prodotti e tecnologie che sostengano una attività cosi complessa. Compromessi, o ancor peggio lacune, portano inevitabilmente a disastri. Ho avuto il piacere di conoscere e lavorare con i personaggi (veramente pochi) che, a mio avviso, hanno realmente portato l'acquariofilia a compiere importanti passi in avanti grazie alla grande passione, all'intuito e all'originalità delle loro scoperte e realizzazioni: Ulrich Baensch, Tetra, ha prodotto il mangime in scaglie, pratico e soprattutto a lunga scadenza. Gunther Eheim, Eheim, ha realizzato il sistema di filtraggio con pompa elettrica. Horst Kipper e Kaspar Horst, Dupla, hanno persino trasformato l'acquariofilia. A seguito di una lunga e approfondita ricerca in natura, è nata una intera linea di prodotti basati su "10 Regole d'Oro". Takashi Amano, ADA, è stato il primo ad abbinare l'arte all'acquario sia attraverso stupende ambientazioni sommerse, sia con prodotti che, oltre ad essere molto efficaci, non disturbano la visione d'insieme del- l'acquario. Questa unione ci consente oggi di poter propagare pressoché tutte le specie di piante e stimolare l'immaginazione ad attuare ciò che vorremmo ammirare nel nostro acquario. Da questi grandi protagonisti sono nati l'Acquario Ottimale e l'Acquario Naturale. Altri hanno seguito questi esempi: l'acquario secondo natura, l'acquario della nuova era, e.. chi più ne ha più ne metta. La realtà è che non si può pensare di creare una "nuova acquariofilia" semplicemente cambiandole il nome e relazionarla alla natura.

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Imitare la natura è possibile?

Imitarla senz'altro lo è, ricostruirla no. Grazie alla vastissima (forse eccessiva) disponibilità di prodotti sul mercato tutti gli appassionati, alle prime armi o esperti, hanno la possibilità di allestire e gestire un acquario ma, e sottolineo quanto ho affermato in precedenza, ognuno dovrebbe ben valutare i limiti dell'acquario che andrà a realizzare. Come venirne a conoscenza? In teoria semplicemente: ascoltare i consigli del professionista di fiducia e acquistare, per una attenta lettura, un buon testo mirato alle proprie necessità. Purtroppo nella realtà pochissimi leggono un libro prima di acquistare l'acquario e coloro che dovrebbero dare consigli corretti non sempre sono in grado di farlo. Ma torniamo alla natura in acquario. Ferma restando l'impossibilità di generare la reale natura in acquario, è possibile trarne ispirazione, sia per valutare quali sono i prodotti da utilizzare, sia per realizzare ambientazioni che ci ricordino paesaggi o scorci della sua bellezza. Desidero evidenziare che l'acquariofilo dovrebbe seguire la propria creatività per realizzare ciò che a lui piace di più. E pur vero che gli acquari allestiti da Takashi Amano sono, per la maggior parte degli appassionati, veri capolavori, ma tentare di imitarli fedelmente non è la soluzione migliore. A me sono senz'altro tornati utilissimi per approfondire la conoscenza e stimolare l'inventiva, ma all'atto pratico non ho cercato di imitarli fedelmente. Durante l'allestimento ho sempre deciso la posizione e scelta di rocce, legni e piante seguendo la mia percezione. Devo anche precisare che per realizzare ambientazioni belle e ben equilibrate, ho approfondito la conoscenza della filosofia Zen e la sua specifica applicazione nella realizzazione di giardini e come si relaziona alla natura in genere. Nel caso dell'acquario di Amano, è stato necessario comprendere il significato del termine Wabi-Sabi, oltre all'immancabile Sezione Aurea.

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L'acquario ha dunque una funzione ornamentale?

Senz'altro. Ma direi che questa funzione non dovrebbe essere considerata fine a se stessa, ma un mezzo, lo ribadisco, per far apprezzare e rispettare la natura. Un acquario bello e ben gestito trasmette senz'altro sensazioni piacevoli e positive che ci accostano alla natura. Sbizzarriamoci pure con layout fantasiosi, posizioniamo i vari componenti come risultano più gradevoli alla nostra vista, ma per favore, non introduciamo piante di plastica, scheletri e cofanetti di pirati a meno che... non si desideri mostrare come un acquario non dovrebbe essere, questo si, è educativo!