julidochromis ornatus
Cosa mi consigliate dato che possiedo un acquario lungo 80 cm che ho allestito cercando di riprodurre un biotopo roccioso del lago Tanganica.

Nella foto: Julidochromis ornatus -  Oltre all’arredamento composto da sassi e rocce varie, ho anche numerose piante di Cryptocoryne e Anubias nana.

La fauna è costituita da 4 Neolamprologus leleupi, 3 N. brichardi, un esemplare ciascuno di Tropheus duboisi, Julidochromis dickfeldi e Julidochromis transcriptus, oltre a un paio di Pangio kuhlii traslocati da un vecchio acquario dismesso. Alimento tutti con un mangime in granuli specifico per Ciclidi.

Neolamprologus leleupi, Famiglia: Cichlidae, RIFT VALLEY

nella foto: Neolamprologus leleupi

Ho però alcuni problemi, il primo dei quali è che non riesco a riprodurre nessun pesce (in passato ho tentato anche con altre specie di Ciclidi, come Altolamprologus compressiceps e Julidochromis ornatus). Ho avuto anche alcuni decessi (il più doloroso è un Tropheus duboisi, probabilmente ucciso dall’altro che ora sta cambiando livrea), inoltre nel frattempo i Neolamprologus brichardi e il Tropheus superstite sono diventati i padroni della vasca, inibendo tutti gli altri pesci, in particolare i Neolamprologus leleupi che restano sempre nascosti.

CRYPTOCORYNE - Wendtii walkeri

CRYPTOCORYNE sp. - Wendtii walkeri

Posso inserire altri pesci? Può essere una soluzione aggiungere altri esemplari di Tropheus per ridurre l’aggressività del mio (ho notato che con i Neolamprologus leleupi la cosa ha funzionato)? Mi conviene aumentare il numero delle piante, fertilizzando eventualmente con CO2, oppure queste toglierebbero troppo spazio ai pesci?

Risposta esperto acquariofilia
Anche se molte specie del Tanganica non superano i 10 cm di lunghezza e rientrano perciò nel gruppo dei cosiddetti “Ciclidi nani”, è evidente che cercare di riprodurre un biotopo di questo lago con ben 5 specie diverse di Ciclidi in soli 80 cm di vasca ci sembra un’impresa quantomeno problematica.

Non ci meraviglia quindi il fatto che i suoi pesci non si siano mai riprodotti (ci saremmo semmai stupiti del contrario!), a prescindere dalle condizioni dell’acqua, su cui lei non ci fornisce molti particolari, e soprattutto dell’alimentazione (un unico mangime, per quanto “completo” a detta del produttore, non può adeguatamente preparare alla riproduzione tutte le specie!).

Effettivamente, con pesci territoriali come i Ciclidi ha spesso successo la cosiddetta pratica dell’”inscatolamento”, ovvero stipare molti pesci in poco spazio per ridurre al minimo l’aggressività territoriale che viene necessariamente frazionata tra più individui. Se tale pratica può essere giustificata in casi particolari e con carattere di temporaneità (vasche di allevatori o importatori), va da sè che non è assolutamente accettabile da parte dell’acquariofilo, in quanto i pesci si trovano a vivere in condizioni del tutto innaturali e stressanti.

Da parte nostra preferiamo consigliarle (in attesa di una vasca più grande) di concentrare le sue attenzioni al massimo su un paio di specie, scelte tra i Neolamprologus e gli Julidochromis (non capiamo perché di questi ultimi tiene solo singoli esemplari), mentre eviteremmo pesci più esigenti come i Tropheus vedi foto sotto. Infine, la presenza di piante in questo tipo di acquario è del tutto secondaria se non da evitare, la scelta di coltivarle o no dipende da considerazioni puramente estetiche e quindi personali.

Tropheus moorii, Famiglia: Cichlidae, RIFT VALLEY