Il mio acquario rivista di acquariofilia n. 166 mese di luglio 2012

nome: rambina
città: Pisa
Acquario Posseduto: Dolce Tropicale
descrizione acquario: Il mio acquario 80 x 30 cm è composto da : 5 pesci arlecchino, 5 Tetra di supra e 2 piccoli e simpaticissimi gamberetti. E'solo una settimana che l'ho allestito , spero di introdurre a breve altri esemplari e inservi piante viventi.
all'interno ho, inoltre, una piccola brocca dalla quale fuoriescono delle piccole bollicine, due conchiglie e un piccolo sasso.

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Contenuto degli articoli n 166 mese di luglio 2012

Come realizzare un laghetto “tropicale” nel giardino di casa

In redazione arrivano molte lettere interessanti, troppo articolate per trovare posto nella rubrica di posta. Spesso si tratta di esperienze di acquariofili praticanti, alle prese con le gioie (e le difficoltà) del nostro hobby. Eccone una (a cui ne seguiranno altre: e invitiamo i nostri lettori a collaborare inviandoci testi e foto). Parla del laghetto, una pratica (purtroppo) riservata ai fortunati che possiedono un giardino

Balantiocheilos melanopterus, lo “squaletto” più amato


Gli squali sono tipicamente marini, ma diversi pesci d’acqua dolce vengono chiamati familiarmente “sharks” (da noi “squaletti”) dagli appassionati, per la fisionomia che richiama quella di un pescecane. Questo bel Ciprinide risulta estinto in buona parte della sua distribuzione originaria, certo non per colpa di noi acquariofili: tutti gli esemplari allevati, infatti, provengono ormai da riproduzioni in cattività

Alghe infestanti: un fastidio, non un dramma!

Le alghe sono tra gli organismi acquatici più opportunisti e invadenti, ospiti pressoché inevitabili di tutti gli acquari d’acqua dolce, anche quando non ci si accorge della loro esistenza. Minime variazioni di uno o più parametri ambientali, oppure la riduzione o l’eliminazione di organismi antagonisti come le piante a crescita rapida e gli algivori, possono rompere fragili equilibri e scatenarne una rapida e massiccia proliferazione

Cryptoheros sajica, il “nano” del Costarica

I Ciclidi centramericani sono, nell’immaginario collettivo acquaristico, fra i più tipici rappresentanti della famiglia: grossi e robusti, partner fedeli e genitori amorevoli, scavatori e territoriali. Non mancano però le eccezioni, tra le quali questa specie, l’unica del suo genere a godere di un’apprezzabile diffusione come pesce da acquario e che può addirittura figurare con pieno merito nel variegato gruppo dei “Ciclidi nani”

Phractocephalus hemioliopterus, il pesce gatto dalla coda rossa


Conosciuto in acquariofilia solo dagli anni Settanta, questo Pimelodide è – malgrado la taglia “extra large” che lo renderebbe più adatto a un acquario pubblico che ad una vasca domestica – popolarissimo negli USA, dove viene considerato un classico “favorite pet” da addomesticare e chiamare perfino per nome, magari dedicandogli un intero acquario. Da noi è invece ancora una rarità, anche a causa del costo decisamente elevato

Le murene tropicali, amiche impegnative

Robuste e facili da addomesticare, spesso vivacemente colorate, le murene sono ospiti da rispettare ma senza eccessivo timore. Solo un paio delle circa duecento specie note sono presenti nei nostri mari, la grande maggioranza delle murene è infatti diffusa nei mari e negli oceani tropicali, dai Caraibi e dalle coste atlantiche sudamericane a tutto l’Indo-Pacifico, riservate quindi alle vasche tropicali di barriera

Non solo parassiti: Platelminti, i “vermi piatti”

Tenie e sanguisughe non sono certo animali gradevoli, né lo sono le planarie che infestano spesso le vasche sia marine che d’acqua dolce. Tutti appartengono ai Platelminti o “vermi piatti”, tra i quali si trovano però anche specie coloratissime e potenzialmente interessanti per l’acquario di barriera, purtroppo non facili da allevare soprattutto per le loro particolari esigenze alimentari

La “peste rossa” di razze, squaletti e murene

L’arrossamento delle parti ventrali – solitamente bianco-grigiastre – dei Selaci bentonici (squaletti di fondo e razze) e delle murene è la sintomatologia più evidente di una temibile batteriosi spesso mortale, detta anche “peste delle anguille” perché da secoli causa stragi tra questi pesci, sia in acque libere che in allevamento. Vediamo come identificare per tempo questa patologia e come provare a curarla

Mezzo secolo di LED: luce nuova sul barriera

Per lungo tempo i LED sono stati disponibili solo nel colore rosso, trovando una relativamente limitata applicazione in elettrotecnica: venivano infatti utilizzati perlopiù come indicatori nei circuiti elettronici e come display (ad esempio, le lucine rosse che segnalano lo stand by di televisori, stereo ed elettrodomestici in genere). Con l’introduzione dei LED ad emissione di luce gialla e verde questa tecnologia ha “invaso” anche il settore dell’illuminotecnica, imponendovisi rapidamente

Hermit Land Crabs, i paguri di terra

I paguri sono conosciuti dai più come tipici abitanti dei mari, ospiti usuali degli acquari marini sia di barriera che mediterranei. In realtà, le specie tropicali della famiglia dei Cenobitidi non sono adatte a nessun tipo di acquario, essendo nettamente più terricole che acquatiche, quindi allevabili nell’acquaterrario se non nel terrario vero e proprio

E inoltre…

La vetrina delle meraviglie
• Panaque titan
• Sciaenochromis fryeri
• Acanthemblemaria maria
• Scolopsis vosmeri
• Mussa angulosa