il fascino dei nano acquari

art. del dott. Daniele Martarelli

Daniele Martarelli si laurea in Biologia, indirizzo bio-ecologico, nel 1998, ma la sua passione per la natura si manifesta fin da bambino. 

Il lavoro l’ha portato verso altre strade, ma ha sempre coltivato il suo interesse per l’acquariofilia e l’erpetofilia e nelle sue vasche ha allevato di tutto, dagli insetti ai serpenti. 

È un grande appassionato di ecosistemi di acqua dolce e in particolare degli anfibi italiani. Da anni frequenta alcuni stagni marchigiani e studia il comportamento dei tritoni crestato, punteggiato e italico. Per contattare il dott. Daniele MartarelliQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Da qualche anno ormai la moda dei nano acquari ha conquistato anche l’Italia e alcune analisi di mercato suggeriscono che il crescente trend non abbia ancora esaurito il suo potenziale.
Con il termine “nano” ci si riferisce a piccoli acquari di acqua dolce con volume compreso tra 10 e 60 litri circa anche se i modelli più comuni sono quelli intermedi, con capacità di 25-30 litri. I corrispondenti marini sono definiti nano reef; richiedono un po’ più di esperienza e necessitano di accessori e materiali per l’allestimento leggermente più costosi.

Ma perché i nano acquari stanno riscuotendo così tanto successo? Prima di tutto perché sono bellissimi e il design, in un hobby che fa dell’estetica il suo principale punto di forza, è tutto. I vetri ultra chiari privi di giunzioni sulla parte frontale e in molti modelli la mancanza di profilati che appesantiscono la struttura li rendono un elegante oggetto decorativo in grado di ravvivare qualsiasi ambiente e attirare anche il profano. Date le ridotte dimensioni possono essere sistemati ovunque, dal bagno alla stanza da letto, in cucina o in ufficio sopra la scrivania. Il verde delle piante armonizzato al marrone delle rocce e ai colori vivaci di qualche allegro gamberetto non lascia indifferente nemmeno il soggetto meno interessato.

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