di Enzo Alibrandi

L’acquacoltura e le sue produzioni è ormai accertato che sarà il nostro futuro; da recenti studi si e-vince come l’acquacoltura sta prendendo sempre più piede tanto da essere ormai considerata come l’unica vera alternativa economica e nutrizionale globale rispetto ad altre tipologie di allevamento zootecnico (bovini e suini in primis).
In mezzo alle diverse categorie presenti in acquacoltura, alla luce delle recenti normative europee e nazionali, sta incominciando a dilagare l’acquacoltura biologica, ossia l’allevamento “biologico” di pesci e alghe ai fini commerciali per il consumo umano.
Basti pensare che, solo in Europa, il 40% di organismi marini proviene da impianti d’acquacoltura, nel 2009, sono state prodotte 53.500 tonnellate di pesce d'allevamento biologico, pari a 0,1% della produzione mondiale.
Tutto lascia presupporre che il mercato si espanderà economicamente, e che possa aumentare del 60% nei prossimi tre anni, raggiungendo il valore totale di Euro 500 milioni nel 2011.

Acquacoltura tradizionale o biologica?
La domanda naturalmente nasce spontanea in quanto si corre il pericolo di possibili fraintendimenti non solo tra i privati ma anche fra gli enti preposti alla regolamentazione di questa tipologia di alle-vamento.
Diversi sono gli aspetti positivi dell’acquacoltura biologica e sono brevemente distinguibili nel se-guente modo:

- L’acquacoltura biologica garantisce all’organismo il compimento dell’intero ciclo vitale all’interno dell’impianto di allevamento.

- livelli di stress d’allevamento pari o vicini allo zero grazie anche al ridotto impatto dell’uomo sulla vita dell’animale

Oltre a questi aspetti, degni di nota sono sicuramente il divieto assoluto di utilizzare additivi ormo-nali nei pesci nonché l’utilizzo di mangimi a base di oli o farine di pesce ed OGM
Un'altro aspetto importante è l'informazione, l'etichetta, bella esposta nei supermercati, PRODOT-TO DI ALLEVAMENTO BIOLOGICO, con la nazione, la data di confezionamento e gli ingredien-ti.
La domanda di pesce è elevata attualmente in Europa e nel mondo, aumenterà sempre di più e quin-di l'acquacoltura biologica dovrà sopportare questa richiesta e tutto lascia presagire che lo farà sen-za difficoltà, anche se ancora in Europa rispetto ad Asia e America è all'inizio (anche se gli standard biologici americani e asiatici possono essere diversi dai nostri, con normative diverse), ma in totale attualmente le operazioni di acquacoltura biologica sono 253 attive in 29 paesi.

Per quanto riguarda le specie allevate il metodo biologico queste sono:
Carpa
Merluzzo
Salmone,
Spigola,
Storione,
Trota,
Microalghe
Mitili.

A queste specie vanno ad aggiungersi anche gamberi, pesci tropicali d’acqua dolce come il Panga-sio o la Tilapia, a noi sconosciuti ma ampiamente consumati nei paesi orientali.

Per quanto riguarda in fine la gestione sanitaria, in questa tipologia di impianto sta prendendo sem-pre più piede l’uso della fitoterapia come forza contrastante per diverse patologie, soprattutto per prevenirle in quanto, la prevenzione è di vitale importanza per evitare l’insorgere di patologie; infat-ti viene fatto divieto l’utilizzo dei classici curativi ad uso veterinario, al fine di assicurare un prodot-to “biologico” anche sotto questo aspetto.
Da premettere che prima ancora dei trattamenti naturali contro le possibili patologie è necessaria un’attenta analisi dell’impianto, che dovrebbe essere il più possibile asettico su certi aspetti come ad esempio le vasche d’allevamento, opportunamente sterilizzate nonché l’utilizzo di sistemi UV come ulteriore misura preventiva.
Inoltre, è buona norma limitare ai soli addetti l’accesso alle vasche o comunque agli impianti in ge-nere e pertanto è da vietare l’ingresso dei possibili “fattori di rischio” come animali selvatici, visita-tori, tecnici e veterinari, e.c.c.

Alla luce di quanto presente si evince come l’acqua coltura biologica sia una sicurezza in più per la salute umana in quanto garantisce un prodotto “bio” ossia esente da medicinali, estrusi di origine animale per l’alimentazione dei pesci, nonché pratiche di allevamento più naturali e orientate non solo all’ottenimento di un profitto economico ma anche e soprattutto un profitto in termini pratici in quanto l’acquacoltura biologica sicuramente garantisce allo stesso allevatore o a chi volesse intra-prendere tale attività un investimento economico  contenuto dovuto ad alcuni tagli tecnici che ven-gono imposti dalla normativa vigente per la realizzazione e conduzione di un tale impianto biologi-co


L’ACQUACOLTURA BIOLOGICA COME NUOVA RISORSA GLOBALE