Il merluzzo occupa un posto importante nelle culture gastronomiche europee. Malgrado le difficoltà di approvvigionamento legate all’esaurimento di taluni stock selvaggi, è sempre oggetto di una forte domanda. Il suo allevamento appare quindi come un’opportunità commerciale interessante. Fin dagli anni ‘80, gli scienziati norvegesi hanno dedicato particolare attenzione all’allevamento del merluzzo. Parallelamente, gli allevatori norvegesi di salmone, alla ricerca di diversificazione, hanno iniziato a ingrassare merluzzi selvaggi catturati in mare, affinando così le tecniche di nutrimento. Ma è nel 2000, con la prima produzione di novellame in avannotteria, che l’acquacoltura del merluzzo è realmente decollata, soprattutto in Norvegia. Ma i primi frutti di questa attività sono comparsi, con un certo successo, in Scozia e in Irlanda, grazie agli allevatori di salmoni che hanno approfittato della somiglianza delle tecniche di ingrasso delle due specie.
 
Nome latino – Gadus morhua
Produzione (UE-27) – 2 560 t (2007); 21 % della produzione mondiale.
Valore (UE-27) – 9,2 milioni € (2007).
Principali paesi produttori UE – Irlanda, Regno Unito.
Principali paesi produttori mondiali – Norvegia, Islanda, Irlanda, Regno Unito.

Riproduzione
La riproduzione del merluzzo è realizzata in avannotteria, con riproduttori catturati in mare. Maschi e femmine sono collocati nella stessa vasca.
Il ciclo di riproduzione è ricreato artificialmente per fotomanipolazione, una tecnica che consiste nell’indurre il comportamento sessuale stagionale della specie giocando sulla durata della «luce solare» artificiale. Essa presenta il vantaggio di produrre uova e pesce per tutto l’arco dell’anno. Le uova, fecondate naturalmente dal maschio, sono raccolte sulla superficie della vasca di riproduzione. Sono collocate in un’incubatrice che contiene acqua di mare a circa 5°C con una corrente ascendente. Si schiudono dopo 12 14 giorni.
Il ciclo di riproduzione è ricreato artificialmente per fotomanipolazione, una tecnica che consiste nell’indurre il comportamento sessuale stagionale della specie giocando sulla durata della «luce solare» artificiale. Essa presenta il vantaggio di produrre uova e pesce per tutto l’arco dell’anno. Le uova, fecondate naturalmente dal maschio, sono raccolte sulla superficie della vasca di riproduzione. Sono collocate in un’incubatrice che contiene acqua di mare a circa 5°C con una corrente ascendente. Si schiudono dopo 12 14 giorni.

Allevamento di avannotti
In natura, la femmina produce un milione di uova con un debolissimo tasso di sopravvivenza, a motivo della predazione di altre specie, del cannibalismo del merluzzo, del regime alimentare specifico degli avannotti e della loro sensibilità alle infezioni, alle correnti marine, alla qualità dell’acqua e alla sua temperatura (differente in funzione dello stadio di evoluzione), eccetera.
L’allevamento in avannotteria del merluzzo consiste quindi nel raggiungere un livello di sofisticazione tecnica che consente di ridurre l’impatto di questi parametri, in modo da raggiungere un tasso di sopravvivenza industrialmente accettabile.

La coltura larvale – 3 4 giorni dopo la schiusa delle uova, le larve (0,2 mg) hanno consumato il loro sacco vitellino e sono trasferite in vasche «di prima alimentazione» riempite con acqua di mare a 11°C a corrente continua. Sono nutrite con rotiferi (uno zooplancton microscopico prodotto nell’avannotteria) per circa 2 mesi, fino al raggiungimento di un peso di 0,2 g.

La nursery – Gli avannotti sono trasferiti allora in vasche più grandi, che beneficiano sempre di una corrente continua d’acqua di mare. Sono svezzati progressivamente per circa 2 mesi con cibo inerte ad elevato tenore di proteine, sotto forma di polvere molto fine agglomerata (talvolta anche con artemie prodotte in avannotteria). Sono anche vaccinati, in particolare contro la vibriosi, che può causare una mortalità importante della specie. A partire da questo stadio, un processo meccanico smista costantemente i giovani merluzzi, che sono separati per dimensione (categorizzazione), perché i più grandi tendono a mangiare i più piccoli.

La crescita del novellame – Quando pesano 2 g, gli avannotti sono collocati in grandi vasche in cui sono nutriti con granulati composti da farina e olio di pesce nonché con integratori di proteine vegetali. Attorno ai 30 40 g vengono vaccinati per iniezione contro le infezioni batteriche. La categorizzazione prosegue al fine di limitare la mortalità per cannibalismo. I giovani merluzzi restano in queste grandi vasche da 5 a 10 mesi, il tempo di raggiungere un peso da 50 a 200 g. Il peso per il trasferimento in gabbia dipende infatti dalla temperatura dell’acqua, dalla stagione, dalla dimensione della gabbia, dalle maglie della rete, eccetera.
L’allevamento in avannotteria del merluzzo consiste quindi nel raggiungere un livello di sofisticazione tecnica che consente di ridurre l’impatto di questi parametri, in modo da raggiungere un tasso di sopravvivenza industrialmente accettabile.

Ingrasso
L’ingrasso si svolge in gabbie galleggianti dello stesso tipo di quelle utilizzate per il salmone o in vasche a terra che utilizzano un sistema di ricircolo. I merluzzi sono alimentati con granulati composti da farina e olio di pesce e da estratti vegetali. Il merluzzo è raccolto e abbattuto quando raggiunge 3 4 kg, ovvero dopo circa 2 anni di ingrasso.

Consumo
Una volta abbattuto, il merluzzo è consegnato a un’unità di trasformazione che lo vende fresco, pulito e tagliato.