IL MIO ACQUARIO n. 163 APRILE 2012

nome: petronella benedetto
città: taranto
Acquario Posseduto: Dolce Tropicale
descrizione acquario: 3 piante di anubias 20 pesci di cui sono 5 trigoghaster 1 coppia di betta 2 scalari 2 pulitori di vetro 2 di fondo 2 serpentini 2 spadino 2 velifere 1 legno di manila inpianto di c/o2 2 neon rosa 2 ariatori e 2 faretti verdi 1 anfora 1 barchetta 6-7 conchiglie di mare

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Uscita: 22 Marzo 2012
Reperibilità:
nelle edicole, nei negozi di acquari convenzionati, in abbonamento.
Costo di Copertina: 5 €
Editore:
Sered S.r.l. - Via L. Mugnone, 30 - 00124 Roma
 
Contenuto degli articoli

I “selvatici” d’acqua dolce: chi sono e da dove vengono

Contrariamente all’acquariofilia marina, quella d’acqua dolce è rifornita in larghissima parte da pesci riprodotti in cattività, spesso da molte generazioni e dunque già perfettamente adattati alla vita in acquario, salvaguardando così il patrimonio della specie con prelievi in natura. Una ridotta percentuale, tuttavia, continua ad essere costituita da esemplari di cattura. Vediamo quali e perché

Jaubert & DSB: l’importanza del fondo

Ridotto ai minimi termini o addirittura eliminato negli acquari di barriera dedicati ai coralli SPS, perché accusato di essere un ricettacolo di detriti organici potenzialmente inquinanti e tale da danneggiare lo sviluppo di acropore & C., il substrato di fondo trova invece la sua massima valorizzazione in almeno due sistemi di acquari marini alternativi al modello “berlinese” e ai suoi discendenti. Vediamoli più da vicino

Nimbochromis, i Ciclidi-leopardo

L’ampia bocca che ne testimonia la vocazione di predatori e la curiosa livrea maculata, più evidente nelle femmine in incubazione e negli immaturi (probabilmente con funzione mimetica), gli ha inevitabilmente fatto guadagnare il soprannome di “leopardi del Malawi”. I Nimbochromis sono infatti endemici dell’immenso lago africano, del quale colonizzano un po’ tutti gli habitat disponibili

Myriophyllum, millefoglie verdi e rosse

I miriofilli o “millefoglie”, cosiddetti per il caratteristico fogliame disposto in verticilli e fittamente suddiviso in numerosi segmenti aghiformi, sono da sempre tra le piante più popolari in acquariofilia, anche se negli ultimi anni un po’ trascurati a favore di altre specie che li hanno scavalcati nella preferenza degli appassionati

Costosi “portafortuna”: i Pesci drago o Arowana

Esattamente un secolo fa (1912) comincia la storia acquaristica degli arowana in occidente, con la prima importazione in Germania di Osteoglossum bicirrhosum dall’Amazzonia. In realtà, questi affascinanti ma impegnativi pinnuti sono allevati da molto più tempo in Estremo Oriente, apprezzatissimi protagonisti – al limite della venerazione – di esoterici intrecci tra religione e superstizione

Stenorhynchus, la “freccia dei Caraibi”

La parola “granchio” evoca l’immagine di un crostaceo tozzo e burbero, dal carapace massiccio e dalle robuste chele sempre pronte a “pizzicare”. Tra le quasi 5.000 specie viventi non mancano però le eccezioni a questo stereotipo, come Stenorhynchus seticornis, detto “granchio ragno” o “granchio freccia” per il rostro lungo e sottile accoppiato a lunghissime e flessuose zampe con cui si sposta agilmente fra i coralli

Un pericoloso “pidocchio” dei pesci d’acqua dolce

L’argulosi è una delle più fastidiose e temibili parassitosi dei pesci d’acqua dolce, particolarmente frequente nei laghetti e nelle vasche d’acqua fredda con il sopraggiungere della stagione calda, ma diffusa anche negli acquari tropicali in quanto endemica negli allevamenti all’aperto dell’Estremo Oriente. Conosciamola meglio per poterla contrastare nel modo più efficace

Il genere Rhinecanthus, “capolavori di Picasso” nel reef

I Rhinecanthus si raccomandano non solo per la formidabile robustezza e per la vivacità dei colori che li contraddistingue (e che ne giustifica pienamente l’accostamento al grande Picasso e all’arte astratta), ma anche per la loro spiccata intelligenza e l’innata curiosità: caratteristiche che consentono di instaurare con essi un rapporto complesso e divertente, sicuramente più appagante rispetto alla maggioranza degli altri pesci

Un angolo di deserto nel nostro terrario

Numerosi sono i rettili che meglio si prestano ad essere allevati in un terrario che riproduca un tipico habitat desertico. Si tratta in massima parte di sauri, ma non mancano tartarughe molto interessanti, mentre i serpenti deserticoli (molti dei quali velenosi!) sono raramente allevati e in genere riservati agli specialisti. Ecco come progettare e allestire un “deserto in casa”

E inoltre…

La vetrina delle meraviglie
• Apistogramma caetei
• Tetraodon mbu
• Diplectrum formosum
• Lepadogaster candolii
• Anthopleura elegantissma

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