LAYOUT ACQUARIO NATURALE - foto di Takashi Amano NATURE AQUARIUM Exhibition

Nel layout di un acquario la bellezza può essere percepita in due modi: come disposizione casuale, del tutto naturale, o come perfezione artificiale creata dall'uomo. Questi due approcci non sono incompatibili tra loro, ma vengono sviluppati contemporaneamente. Nel migliore dei casi l'ordine casuale e l'ordine imposto si completano a vicenda. Gli "Acquari Naturali", sono opere d'arte che utilizzano la natura come modello. Tuttavia i creatori giapponesi di acquari con piante non dispongono i diversi elementi costitutivi in modo convenzionale o a casaccio, ma reinterpretano l'ambiente naturale dandone una visione idealizzata. L'intenzione non è dunque la semplice imitazione ma piuttosto la comprensione della natura nel suo senso più profondo. Negli "Acquari Naturali" lo spazio è l'elemento vitale del layout. Nella maggior parte dei casi si può provare a costruire una scenografia mediante l'uso della tecnica chiamata Shakkei (letteralmente: "scenario in prestito"), indipendentemente dalle dimensioni della vasca. La tecnica Shakkei, impiegata da molti disegnatori giapponesi di giardini fin dal diciassettesimo secolo, sfrutta le scenografie naturali incorporandole in una rappresentazione in miniatura. L'originario nome giapponese di questa disciplina era Ikedori, che vuol dire: "catturare ciò che è vivo". Lo Shakkei non è la semplice riproduzione di un frammento di un paesaggio ideale, ma è l'arte di "catturare" gli aspetti naturali in maniera viva: montagne, colline, pianure o la sezione di un corso d'acqua, con elementi quali alberi caduti, rocce, ecc. Questo spaccato prende forma e viene interpretato attraverso 4 distinti livelli compositivi inseriti tra il primo piano e l'ultimo. Mentre il primo piano giuoca un ruolo minore, quelli intermedi racchiudono gli elementi che servono a collegarli con lo sfondo. La vegetazione del fondale costituisce il quarto ed ultimo livello che mette in risalto la rappresentazione nel suo complesso.

iwagumi layout It was inspired by my favorite classic layouts from aquarists such as Masashi Ono and Hidekazu Tsukiji

Perchè un "Acquario Naturale"

Questo è un aspetto fondamentale, quasi mai approfondito. Tradizionalmente molti creatori di acquari con piante si limitano ad operare all'interno di una struttura attenendosi alle proprie percezioni personali. Il lavoro è per lo più la riproduzione di biotopi naturali mediante un ingegnoso adattamento di varie tecniche progettuali basate sulla disposizione delle piante con i metodi comunemente utilizzati negli acquari "olandesi". Questi prevedono la sistemazione delle piante acquatiche secondo una distribuzione ad aiuola. I presupposti del creatore di "Acquari Naturali" sono altri. Più che della piacevole scenografia di una giardino subacqueo qui si è partecipi della forza drammatica e del romanticismo della natura che si svela ai nostri occhi. Pesci ed invertebrati sono gli attori chiave, e la ricostruzione del mondo naturale all'interno di uno spazio limitato è il palcoscenico su cui si muovono. In tal modo diventano un'espressione del rapporto dell'uomo con la natura o per meglio dire, una visione idealizzata di questa. Il processo creativo di un progetto di questo tipo può essere suddiviso in tre componenti: principi, tecniche ed elementi. I principi di un "Acquario Naturale" sono le idee guida attraverso cui viene modellato il paesaggio acquatico e rappresentano lo "spirito" che il progettista si propone di esprimere. Le tecniche sono i metodi attraverso cui i principi prendono forma, mentre gli elementi sono le varie componenti materiali utilizzate. Un altro modo per esprimere questi concetti può essere riassunto nelle tre domande: "perché un layout sommerso?", "come progettarlo?", "con che cosa?". I principi e le tecniche per realizzare un layout non possono essere appresi metodicamente, ma durante il tirocinio il principiante viene a contatto con tutti e tre gli aspetti sopracitati e li assimila indirettamente attraverso gli esempi. Quando finalmente li avrà fatti propri potrà utilizzarli inconsciamente per costruire una scenografia degna di questo nome.

Japan Aquascape Beauty Simple aquascaping aquascapes aquascaper

PRINCIPI FONDAMENTALI

I. Realismo estremo: Shakkei

Richiamare alla mente un'immagine naturale, selezionare ciò che vi è di attraente e quindi ricreare la scena in acquario. Questa è il modo corretto di operare per ottenere un layout di grande realismo. Si consiglia di mantenerlo come tema conduttore dell'intero lavoro, apportando solo quei cambiamenti che appaiano indispensabili.

II. Rappresentazione realistica

Traendo ispirazione dalla natura si deve isolare una parte della scena e reinterpretarla in modo che ciò che si crea non sia fine a se stesso ma una visione idealizzata.

III. Fantasia nella disposizione

Questo è forse l'approccio fondamentale, ma è anche il più difficile perché lo sforzo dovrebbe essere finalizzato ad una visione utopistica ed idilliaca del rapporto dell'uomo con l'ambiente. Può comprendere un'ampia gamma di manifestazioni, ma il punto sostanziale è quello di fondere la natura in una forma ideale percepita in astratto in una sola ed armonica scena. Gli effetti si vedono più facilmente quando si opera su impianti le cui forme di base siano altamente stilizzate, come un albero isolato piegato dal vento che si affaccia sul vasto oceano o il ceppo in decomposizione di un albero caduto da cui spuntano felci, muschi e licheni. È l'estremo lavoro della fanta-sia, qualcosa che può risultare facile per alcuni, ma spesso difficile per i profani.

configurazione base ayout acquario naturale proporzione aurea1

Disposizione

Per comprendere l'intima realtà dell' "Acquario Naturale" dobbiamo prima di tutto assimilare i principi di fondo del layout. Nella maggior parte degli acquari di questo tipo la posizione di legni e rocce si basa sulla proporzione aurea di 1 a 1,618. Ovviamente non è necessario che tutte le scenografie si fondino su tale proporzione. In alcuni casi vengono adottati anche i rapporti di 2 a 3 o di 1 a 2, che non implicano necessariamente un minore equilibrio. Si deve infatti tener conto dell'effetto globale cui concorrono anche altri fattori, come dimensioni e colori dei legni o sfumature, forme e densità delle piante acquatiche. Sono tutti elementi che giuocano un ruolo fondamentale e che influenzano l'equilibrio complessivo di un layout. Qui non si vogliono introdurre procedure rigorose; precise tecniche tali da garantire risultati sicuri. Piuttosto si vogliono illustrare i concetti che sono alla base di "layout" e di "equilibrio", permettendo a ciascuno di coltivare il proprio senso estetico. Un layout può essere definito in due modi: A) in relazione alla forma (convessa, concava o triangolare); B) al modo di utilizzare lo spazio (cioè a dire la collocazione di pietre, legni o piante acquatiche). É l'arte dell'equilibrio visivo, espressione che sembra sottolineare la difficoltà di una definizione esauriente.

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Tecniche scenografiche

La regola d'oro cui il creatore di "Acquari Naturali" dovrebbe attenersi è quella di evitare l'accostamento di materiali di tipo e colori dissimili. Quando ad esempio si selezionano i legni è consigliabile sceglierli con forme e motivi omogenei per dare vita ad una scenografia coerente ed armonica, senza con ciò escludere la possibilità di impiegare essenze diverse. E quindi necessaria una combinazione di legni con la medesima provenienza e tipologia. Se si usa del legno indomalese è preferibile non unirlo con altri provenienti da differenti regioni geografiche. La selezione non può basarsi solo sulla forma dei singoli pezzi, ma deve tener conto anche dell'effetto globale di tutti gli elementi assemblati, scelti in vista di un'immagine coerente.

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Dimensioni dei materiali

Per ottenere un ritmo "staccato" (per usare una terminologia musicale), sarebbe opportuno evitare materiali di dimensioni simili, ma piuttosto optare per una combinazione di oggetti grandi, medi e piccoli, come in un interessante "spartito". Si tenga inoltre presente che disponendo simmetricamente un egual numero di legni nella parte destra ed in quella sinistra della vasca si otterrà una scenografia monotona. Gli "Acquari Naturali" non sono mai progettati in questo modo. Spostando il punto focale verso sinistra o verso destra si "dirigerà" (restando nel linguaggio musicale) una composizione in maniera ben equilibrata. In caso siano disponibili solo legni delle stesse dimensioni, una tecnica possibile è quella di disporne uno solo in maniera ben visibile e di nascondere parzialmente gli altri sotto la sabbia. Si può ottenere una disposizione ben equilibrata collocando il primo legno in base alla proporzione aurea. Se un pezzo di legno della misura di circa 10 cm. viene collocato nella parte destra dell'acquario, dall'altra dovrebbe trovar posto uno di circa 16, così da rispettare il rapporto precedentemente citato di 1 a 1,618. Per una disposizione equilibrata anche il rapporto spaziale che si evidenzia dopo la collocazione dei legni, così come l'intero quadro, dovrebbero continuare a rispettare la proporzione aurea. Senza dubbio è più facile iniziare la composizione con un legno grande, ma in pratica non è sempre facile sistemarlo rispettando le proporzioni indicate a causa dell'irregolarità delle forme. Bisogna anche considerare che le dimensioni apparenti del legno varieranno secondo l'angolazione dello spettatore rispetto alla vasca. Altri fattori, come la densità, l'equilibrio e le differenti tonalità cromatiche delle piante acquatiche, influenzeranno la loro visibilità anche in senso prospettico. Resta il fatto che la proporzione aurea cui si è accennato è solo una raccomandazione di massima ai fini di una composizione che non può prescindere dal senso artistico di ciascuno. Scoperta da un matematico dell'Antica Grecia, la proporzione di 1 a 1,618 è considerata la più armoniosa per l'occhio umano ed è largamente utilizzata nella pittura, in architettura e nella fotografia. In un rettangolo di altezza 1 e lunghezza 1,618 vengono tracciate le due diagonali. Dai quattro angoli del rettangolo si disegnano poi delle linee tali da intersecare le diagonali perpendicolarmente. I quattro punti d'incontro sono uniti a formare un secondo rettangolo. Se l'oggetto principale del layout è situato all'interno di questo rettangolo l'intera scenografia risulterà ben bilanciata. Nelle vasche standard comunemente utilizzate (60 x 30 x 36 cm) il rapporto tra l'altezza e la lunghezza è di circa 1 (36 cm) a 1,618 (60 cm); pertanto è molto più facile creare una composizione in una vasca di questo tipo piuttosto che in una di dimensioni differenti.

Legendary Aquarist Takashi Amano Aquarium Architecture

Mostrare "la forza di tensione" di un layout mediante la disposizione delle parti lignee.

Particolari disposizioni dei legni possono generare in chi osserva due diverse sensazioni: di "tranquillità" l'una e di "tensione" l'altra. Il legno poggiato ad angolo acuto trasmette tensione all'intera scena, mentre collocato orizzontalmente infonde un senso di tranquillità. Pensando ad esempio alla foto di un albero sul punto di cadere si prova un senso di apprensione che si è portati ad attribuire al nostro subconscio. Un analogo stato di tensione può essere creato posizionando il legno in modo tale che sembri "piegato dal vento". Un'atmosfera più o meno calma dipende viceversa dal legno posato in modo da formare un angolo ottuso. Nelle mani di un abile artista ogni leggera variazione dell'angolo o della direzione in cui il legno è sistemato può influire drasticamente sull'impressione trasmessa allo spettatore.

Come utilizzare efficacemente le rocce

Le pietre, come i legni, sono un'altro dei materiali fondamentali per la realizzazione degli "Acquari

Naturali" e possono essere impiegate in molti modi diversi. Più è importante il ruolo delle rocce maggiore sarà il successo del pro-getto. Da questo punto di vista i creatori di acquari con piante hanno solo l'imbarazzo della scelta: pietre di fiume o di mare, ardesie, legni fossili. Le rocce più utilizzate sono comunque quelle provenienti da laghi o ruscelli, dove l'azione dell'acqua determina particolarissime conformazioni e cavità. Chi si accinge ad arredare un acquario deve chiedersi prima di tutto quale paesaggio naturale egli intenda evocare e se l'obiettivo estetico prefissato (scogliere frastagliate, un panorama composto da terreni lievemente ondulati o magari una solitaria isola rocciosa) si possa conseguire con l'impiego delle rocce selezionate. Le pietre dovrebbero essere scelte dopo un'attenta analisi, tenendo conto della combinazione di dimensioni, forme e consistenza. E importante anche il rapporto tra le singole pietre, la misura dell'acquario e le caratteristiche delle piante acquatiche. Giuocano un ruolo importante anche il delicato equilibrio tra il movimento delle piante e l'immobilità delle rocce. Si tenga presente che vi è un rapporto inverso tra numero/volume delle rocce e senso di tranquillità. E evidente che agendo sulla prospettiva, così come sulle dimensioni e sul numero delle pietre utilizzate si possa evocare una gamma di sensazioni nella mente di chi guarda.

Trovata una buona fonte di pietre, come si fa a stabilire quali siano le più adatte, dove posizionare la prima e dove sistemare il resto?

L'uso di tre componenti (ad esempio una pietra grande, una media ed una piccola) per un equilibrio dinamico attraverso i numeri dispari, non è limitato alla realizzazione di un layout in acquario, ma è alla base di tutte le sinergie creative, come ad esempio le arti giapponesi di disporre i fiori, coltivare bonsai o creare giardini rocciosi. Questi tre elementi di base nelle composizioni Zen vengono comunemente definiti come una triade di forze: una orizzontale, una diagonale e una verticale, e costituiscono una prospettiva a tre dimensioni. Si comincia con il selezionare pietre di varie forme e misure. Tra queste si sceglie la più grande, bella ed armoniosa e la si colloca in modo che il suo ideale "flusso di energia" sia diretto verso l'alto e verso il centro del layout. Si sceglie poi la seconda per dimensioni, da usare come supporto. Questa dovrebbe essere posizionata con un'angolazione tale da bilanciare il "peso" della roccia principale. Quindi si dispongono una serie di elementi più piccoli in maniera casuale e confusa, per mantenere l'equilibrio generale rispetto al punto focale. Il significato di ciascuna pietra è di primaria importanza nella composizione ed anche il centro di gravità di ciascun frammento dovrebbe essere perfettamente bilanciato. Le rocce possono cambiare drasticamente il carattere di un layout, allo stesso modo in cui ciascuna di esse presenta differenti aspetti e personalità. E essenziale quindi tener conto di questi elementi così da mostrare il lato migliore di ciascuna pietra e poggiare la parte meno bella sul substrato. Quando le singole rocce vengono collocate secondo un angolo naturale ne scaturisce una forza invisibile che agisce sul subconscio e infonde una segreta tensione. In sostanza le pietre devono essere sistemate in maniera tale da sfruttare pienamente la propria energia latente. I migliori risultati si possono raggiungere seguendo il dettato degli antichi maestri giapponesi che usavano la gravita per permettere al peso e alla forza di un oggetto di trovare il proprio punto di equilibrio. Gli acquariofili non devono scoraggiarsi per l'apparente complessità dei concetti sin qui esposti. Non è necessario applicare le regole alla lettera, soprattutto quando si dispone di acquari di dimensioni particolari. Ci si deve piuttosto chiedere se i risultati ottenuti esprimono realmente le idee che si avevano in mente. Per finire un consiglio: imparate sempre ad osservare, perché il miglior modo per imparare resta quello di prendere spunto dalla natura.